Alessia e Pietrino, la donazione nel sangue "Un piccolo gesto che può salvare una vita"

La diciottenne Toracca è la più giovane della grande famiglia dell’Avis spezzina. "Consiglio questa esperienza a tutti i miei coetanei". Gonelli è invece il veterano di tutta la provincia, ha iniziato nel 1976. E i volontari aumentano: "Raccolta cresciuta del 2%"

E se a cambiare la vita di qualcuno o addirittura a salvarla, fosse sufficiente un nostro piccolo gesto di soli quindici minuti compiuto, al massimo, ogni tre mesi l’anno? Che siano davvero le piccole azioni a fare una grande differenza è fermamente convinta Alessia Toracca che, con i suoi 18 anni, è la più giovane donatrice Avis della provincia della Spezia. Anche lei è entrata nella grande famiglia dei donatori di sangue Avis, che con un piccolo gesto danno una grossa mano a chi ne ha bisogno. E il numero dei donatori aumenta, come rivelano i dati dell’Avis spezzina. "Il 9 dicembre scorso – spiega Alessia – appena maggiorenne, ho donato il sangue per la prima volta. Lo consiglio a tutti soprattutto ai miei coetanei, è davvero un bel gesto che ho imparato dai miei genitori – racconta – entrambi iscritti all’Avis da molto tempo. Sin da bambina mi hanno parlato dell’importanza di questa donazione e crescendo poi, mi sono convinta e sempre più avvicinata a questa realtà grazie anche al fatto che l’associazione è sempre stata presente nelle scuole con incontri di sensibilizzazione. Insomma, ho cominciato a capirne la reale l’importanza e per me oggi donare il sangue è molto significativo: possiamo salvare tante persone senza neppure rendercene conto, pensiamo per esempio a chi è vittima di incidenti. Il nostro sangue può davvero fare la differenza". La solidarietà fa bene quando la si pratica ed anzi apre anche ad altri gesti. "E’ bello e giusto aiutare gli altri – conclude Alessia – questo è un valore che mi ha trasmesso la mia famiglia e di cui vado fiera. Non mi fermo qui, in futuro vorrei iscrivermi anche all’albo dei donatori di midollo". I valori si sa, non conoscono limite d’età, lo sa bene Pietrino Gonelli che raggiunti i settant’anni d’età è il veterano di tutta la provincia: la sua prima donazione risale infatti al 1976: "Il sangue serve – esordisce Pietrino – è importante e visto che non è poi così un grande sacrificio potremmo davvero donarlo tutti. Questo gesto non è a senso unico perché un domani, nella vita non si può mai sapere, potrebbe tornare utile anche a chi oggi dona per gli altri. Inoltre è anche un servizio di monitoraggio gratuito della propria salute visto che i donatori sono controllati scrupolosamente". Alessandro Casale, presidente provinciale Avis sottolinea la stretta e sinergica collaborazione tra le associazioni presenti sul territorio, il sistema trasfusionale locale di Asl 5 e i centri di raccolta sangue regionale e nazionale: "Esistono Tavoli tecnici attivati dalla asl 5 che vedono riunirsi tutti questi attori per un confronto e valutazione delle corrette procedure da attivare per il buon utilizzo del sangue raccolto. La nostra provincia – sottolinea Casale – da questo punto di vista è autosufficiente, riesce cioè a coprire il fabbisogno interno e a contribuire inoltre all’autosufficienza regionale, gestita dalla banca unica del sangue con sede presso l’ospedale San Martino di Genova che ne cura tutto il coordinamento. Dati alla mano, se rispetto all’anno scorso per la nostra provincia, la richiesta è aumentata di un +1% noi come unità di raccolta Avis siamo cresciuti invece di un + 2%". Unico punto critico per il presidente riguarda la donazione di plasma che richiede un processo più complesso e più tempo del quarto d’ora del semplice prelievo ematico: " I plasmaderivati – spiega Casale - sono fondamentali per la composizione dei salvavita per questo è importante continuare a sensibilizzare. Si comincia inoltre oggi a parlare di un progetto regionale per affidare anche questo tipo di raccolta ai centri Avis locali".

Alma Martina Poggi