Un tir colmo di aiuti in viaggio per la Polonia. "Gente in coda per donare. Sono commosso"

Don Palei non ha un attimo di tregua: "La nuova emergenza ci assorbe, ma si somma a quella di sfrattati, migranti e senza tetto"

Il tir carico di aiuti

Il tir carico di aiuti

La Spezia, 11 marzo 2022 - La colonna della solidarietà spezzina si è messa in cammino portando un Tir colmo di aiuti raccolti in questi giorni dai volontari e dalla Protezione civile rispondendo agli appelli della Caritas diocesana. Un viaggio lungo che porterà 24 pancali di generi alimentari, 3 di prodotti sanitari e altrettanti di generi per la prima infanzia a Widna Gora, città al confine tra Polonia e Ucraina da dove poi saranno distribuiti. Alla partenza del camion messo a disposizione dalla società Laghezza era presente per un affettuoso saluto alla colonna mobile anche don Luca Palei, il direttore della Caritas diocesana. Un sorriso, un abbraccio sincero e poi via di corsa in Prefettura.

don Luca Palei
don Luca Palei

Don Luca, in questi giorni ha un attimo per respirare?

"Che sia un attimo veloce però – risponde con la solita gentilezza e ironia – perchè forse finirò a mezzanotte. Vi ricordo che sono un sacerdote e dovrei adempiere anche ad altre funzioni".

La Prefettura ha convocato i sindaci della Provincia, cosa si sta profilando?

"Verranno impartite le linee guida con le varie amministrazioni comunali per reperire alloggi necessari e affrontare questa situazione di emergenza, che si aggiunge a quelle ancora in corso da tempo e non soltanto legate alla pandemia. Abbiamo il problema degli sfrattati che non sanno dove passare la notte, i migranti e le famiglie in difficoltà che chiedono aiuto. Insomma non possiamo permetterci certamente di tirare il fiato, ma ci siamo, come sempre, e cerchiamo di aiutare tutti".

Nelle difficoltà, si dice spesso e talvolta anche con una buona aggiunta di retorica, che esca la parte buona di ognuno di noi. È così?

"E’ verissimo e lo dico sinceramente e senza retorica. Questa situazione drammatica lo ha confermato basti pensare che in pochi giorni abbiamo riempito un Tir di prodotti utili, non cianfrusaglie. Mi sento per questo di lanciare un grazie sconfinato a tutte le persone di buona volontà che ancora una volta ci stanno aiutando".

Ci sono similitudini con l’emergenza migranti scoppiata anche da noi qualche anno fa?

"Sono situazioni differenti, proprio per la diversa tipologia di persone che stanno arrivando in queste ore. Adesso abbiamo madri e bambini che sanno dove si trovano, e non ragazzi sbarcati da un barcone e piombati in un posto a caso. Però è sempre un’emergenza. E quando ci sono esseri umani che soffrono bisogna farci trovare pronti".

Gli spazi della Caritas non possono essere però utilizzati per l’accoglienza?

"Abbiamo il dormitorio pieno e i Cas sono occupati dai migranti. E comunque diventerebbe difficile gestire la convivenza tra diverse presenze maschili e femminili all’interno di una stessa struttura. Quindi per reperire gli alloggi abbiamo preferito affidarci ai privati cittadini e alle singole amministrazioni comunali. Tra le anime buone non ci sono soltanto quelle che hanno donato un giaccone, medicinali e prodotti alimentari ma anche quelle che stanno mettendo a disposizione le proprie abitazioni. L’aspetto che davvero mi riempie il cuore di gioia è questa consapevolezza del peso della situazione. Una consapevolezza che fa scattare quasi in automatico il meccanismo della solidarietà".

Dal punto di vista sanitario come vi state regolando? A quali indicazioni vi attenete?

"Della questione si stanno interessando la Prefettura e l’Asl 5, che proprio in queste ore si stanno adoperando per fare uno screening della situazione e predisporre il piano delle vaccinazioni".

Insieme al Tir di generi alimentari ci sono anche alcuni pulmini. Torneranno indietro con qualcuno?

"Senza dubbio. Sono partiti vuoti proprio per essere a disposizione dell’organizzazione che in questi giorni sta assicurando i trasferimenti necessari".

La campagna di raccolta di generi alimentari, vestiario e medicinali proseguirà anche nelle prossime settimane?

"Certamente, andremo avanti fino a quando ce ne sarà bisogno e ci sarà richiesta di aiuto. Vedere tante persone di ogni età mettersi in coda davanti al punto di raccolta non per prendere ma per portare qualcosa è una sensazione straordinaria, una prova dell’amore dell’uomo verso il prossimo. Oltre ad abbracciare e ringraziare tutti voglio ricordare a chi non potesse materialmente consegnare la merce che è possibile effettuare una piccola donazione sul conto corrente della Caritas (“Caritas diocesana” codice Iban IT88M0623010706000040390102). E sarebbe ugualmente un dono graditissimo e altrettanto utile".