
Non ce l’ha fatta Alberto Torri, grande uomo spezzino di sport. La malattia che l’aveva colpito un anno fa, non gli ha dato scampo. L’ex pugile professionista, per 4 volte sfidante al titolo italiano, si è spento ieri all’ospedale di Sarzana all’età di 78 anni. Era nato a Spezia il 15 ottobre del 1943 ed aveva vissuto la boxe già da ragazzo, crescendo prima nella palestra Boxe La Spezia, poi nella storica Virtus, appassionandosi seguendo il fratello (all’epoca campione nei novizi) e vincendo il suo primo incontro, a Sarzana, nel 1959. Poi, dovendo abbandonare il ring a 31 anni per lavoro (idraulico all’Inma e poi in proprio), non aveva mai abbandonato la noble art, diventando dirigente della Virtus, presidente e direttore sportivo della Pugilistica Spezzina. In carriera ha vinto il torneo nazionale Guanto d’Oro Storace ed è stato convocato una volta in nazionale. I match da pro sono stati 37, con 24 vittorie e 13 sconfitte, chiudendo nel novembre del 1974. Fra i successi ricordiamo quello che costò al sardo Marco Scano (campione italiano dei pesi welter in carica) la prima sconfitta a torso nudo sulle 8 riprese. I due si erano affrontati alcuni mesi prima ed il pugile cagliaritano aveva avuto la meglio, dopo 8 riprese. La serie positiva di quella stagione s’interruppe col romano Aldo Bentini nel marzo 1972. Tre mesi dopo, a Viterbo, Torri disputò il suo secondo vacante campionato nazionale, al limite dei superwelter, contro il toscano Silvano Bertini, già campione italiano ed europeo dei pesi welter, con verdetto ai punti favorevole al fiorentino, ma con grandi dubbi (i due erano rimasti poi grandi amici). Torri aveva ottenuto la prima chance tra i pesi welter, categoria nella quale aveva debuttato nel 1966, ma a Spezia era stato battuto dal romano Giovanni Zampieri.
Prima di chiudere la carriera Torri acquisì nel 1973 altre due sfide tricolori, ancora nei superwelter, entrambe perse con il romano Bentini: nella prima, per il titolo vacante, venne squalificato al 9° round, nella seconda fu sconfitto ai punti a Roma. Alberto Torri lascia nel dolore l’amata moglie Rita, la figlia Lorena e il genero Andrea, la sorella Annamaria e il cognato Alberto, oltre agli adorati nipoti Alessandra e Davide. Numerosi i messaggi di cordoglio e di affetto innanzitutto da parte di tutto il mondo della boxe a cominciare dai colleghi spezzini Remo Costa, Marco Valdettaro e Daniele Ricciardone, ma anche da tutti i campioni degli anni 60 e 70 di tutta Italia, che si sono ritrovati annualmente, con le famiglie, in un simpatico raduno; e pure dal mondo della politica, come l’onorevole Raffaella Paita e la segreteria del Pd che lo ricordano sempre impegnato dalla parte degli ultimi. Dopo la benedizione in forma privata all’obitorio dell’ospedale sarzanese, intorno alle 15 di lunedì la salma verrà portata al cimitero dei Boschetti e chi vorrà, potrà portare lì il suo ultimo saluto ad Alberto. Alla famiglia le sincere condoglianze da parte de ‘La Nazione’
Marco Magi