
Grave perdita per la comunità spezzina: all’età di 67 anni si è spento l’avvocato Paolo Masseglia, principe del Foro, uomo di grande culturale e personaggio di spicco del volontariato, quello che si adopera sotto traccia, con discrezione, pensando solo al bene altrui. Era noto che fosse un dirigente del Comitato assistenza Malati Alfredo Perioli ma pochi sapevano che Paolo ogni tanto indossava i panni del clown per andare a portare allegria fra i bambini ricoverati, alle prese col tumore. Lo rivela il giudice Diana Brusacà che ha avuto modo di apprezzare l’avvocato soprattutto per la sua stoffa professionale. "La sua riservatezza ha impedito la conoscenza diffusa di questo aspetto della sua vita. Anche questo era conseguenza delle sue grandi qualità morali, che permeavano il suo essere, sul lavoro e al di là di esso, insieme al culto che aveva per il bello, per l’arte. Un esteta anche in aula, mosso non solo da una conoscenza profonda delle norme, ma dal garbo nell’argomentare le ragioni di chi assisteva, dai grandi personaggi alle persone semplici". Masseglia fra i suoi clienti vip aveva avuto Lorenzo Necci, ex manager di Stato, dominus delle Ferrovie negli anni Novanta, quando fu coinvolto nell’inchiesta Tangentopoli 2 aperta, nel 1996, alla Spezia e smembrata in due tronconi a Roma e Perugia. Alla distanza emerse la sua estraneità ai fatti, grazie anche l’efficacia delle rappresentazioni difensive. L’esordio di Masseglia con la toga risale al 1987, al fianco dell’avvocato Scipione Del Vecchio: insieme difesero la donna di Licciana Nardi accusata di aver uccisero il figlioletto con la complicità di un amante minorenne. "Fu assolta" ricorda Del Vecchio, commosso al ricordo del giovane allievo che aveva grandi doti: "Maneggiare il codice con disinvoltura, calarsi nell’anima tribolata delle persone da assistere".
Lo aveva fatto anche nei mesi scorsi, assistendo alcune vittime del truffatore seriale AlexFodde. Anche quando la malattia si era palesata nella sua dirompenza non aveva mollato la presa, per dare impulso alle indagini. Un lottatore, un elegante e raffinato lottatore, Paolo. Un’indole espressa da giovane anche sui campi di gioco, dal 1960 al 1970, nelle giovanili dello Spezia: "Un centrocampista di talento" ricorda Paolo Talco, compagno di squadra. "Continuavamo a ritrovarci tutti gli anni, sulle ali dell’amarcord; momenti conviviali di grande amicizia" dice Maurizio Camerini.
Anche il sindaco Pierluigi Perachini si fa interprete del cordoglio generalizzato: "Era un uomo di valore e di valori. Tutta la comunità spezzina, a partire da quella forense, perde un uomo appassionato di sport, cultura e antiquariato, fortemente legato al nostro territorio. Le mie più sincere condoglianze alla famiglia e ai suoi cari". Al fianco di Paolo, fino all’ultimo respiro, nella dimora di Porto Venere, ci sono state la sorella Sandra, le nipoti Marta e Elena, la compagna Alessandra (di origini svizzere). Si fanno coraggio a vicenda e cercano di confortare mamma-Bianca. A tutte l’abbraccio ideale de La Nazione.
Corrado Ricci