REDAZIONE LA SPEZIA

Addio a Luigi Salvati, una vita per il porto

Era malato da tempo e il virus non gli ha lasciato scampo. A lui si deve la modernizzazione dello scalo nel corso degli anni

Se ne è andato a 86 anni Luigi Salvati, uno dei padri della moderna portualità spezzina. Da tempo era ricoverato in ospedale, ma il Covid 19 non gli ha concesso scampo, nonostante la sua forte fibra. Lascia la moglie Velia, ora in isolamento a casa, e due figlie, di cui una, Anna, vive alla Spezia e l’altra, Letizia, a Napoli. Molte delle scelte che hanno favorito la modernizzazione dello scalo sono da ascrivere a lui, grande conoscitore della "macchina" e della burocrazia portuale. Originario di Castellammare di Stabia (Napoli), un passato da ufficiale delle Capitanerie e di dirigente presso il Ministero della Marina mercantile, era stato inizialmente nominato dal Ministero commissario straordinario della Compagnia lavoratori portuali di Chioggia; successivamente, vincendo un concorso, divenne direttore dell’Azienda dei mezzi meccanica del porto spezzino in un momento molto importante nel processo di trasformazione dello scalo. Fu infatti direttore quando l’allora presidente dell’Azienda, Renzo Grassi Catapano, firmò uno storico accordo con la Contship di Angelo Ravano che prevedeva un nuovo assetto nella conduzione delle gru, con l’ingresso del terminalista negli investimenti in banchina, all’epoca il molo Fornelli di ponente. Un’organizzazione ripartita fra pubblico e privato per certi versi rivoluzionaria che a quei tempi fece scuola aprendo la strada al "miracolo del porto spezzino" e anticipando i tempi rispetto alla successiva organizzazione del lavoro. Poi arrivò la riforma dei porti e con essa la nascita dell’Autorità portuale. Con la nomina alla guida della Compagnia dei mezzi meccanici di Giorgio Bucchioni, Salvati rimase direttore fino 1994 poi divenne segretario generale dell’Autorithy dal 1995 al 2001. Fu in quell’anno che Salvati scelse di lasciare gli incarichi pubblici per dedicarsi alla sua grande passione, la pittura. Assieme ad una intensa attività in seno al Rotary Club della Spezia di cui divenne presidente, per poi arrivare alla carica di governatore distrettuale (prima di allora, per un anno, occupò anche un posto nel cda di Salt).

La figura di Salvati viene ricordata in una nota anche dalla Comunità portuale sottoscritta da Andrea Fontana (presidente degli Spedizionieri del porto), Bruno Pisano (Doganalisti) e Giorgio Bucchioni (Agenti marittimi). "La scomparsa di Luigi Salvati colpisce tutta la comunità portuale della Spezia che tramite le tre associazioni degli operatori interpreta il comune e profondo sentimento di partecipazione e di gratitudine per un protagonista del successo del Porto". Salvati, ricordano tre presidenti "è stato anche il primo segretario dell’Autorità portuale potendo così proseguire in continuità il suo lavoro innovativo con le caratteristiche di professionalità e garbo nelle relazioni che hanno lasciato testimonianze mai dimenticate". Cordoglio anche dal sindaco Peracchini per la scomparsa di Salvati "una persona distinta che aveva a cuore il bene della sua città"

Franco Antola