Accusati di rapina dal marito geloso. Vengono assolti

Due uomini sono stati assolti dall'accusa di rapina e lesioni a La Spezia. La vittima, un uomo di 43 anni, aveva denunciato di essere stato aggredito e derubato dal nuovo compagno della sua ex moglie e da un amico. La sentenza di assoluzione è stata emessa a causa dell'insufficienza di prove e della mancanza di credibilità della vittima.

Aveva denunciato di aver subìto una rapina dal nuovo compagno della sua ex moglie e da un amico, che gli avrebbero portato via il telefono cellulare con la forza, riempiendolo di botte procurandogli un "trauma cranico non commotivo". Vittima uno spezzino di 43 anni, con un 44enne di origini albanesi nuovo compagno della donna e un 32enne suo amico spezzino imputati davanti al collegio del tribunale con l’accusa di rapina e lesioni. I fatti risalgono al gennaio 2019 e ieri dopo cinque anni è arrivata la sentenza di assoluzione per i due uomini, perché il fatto non sussiste, sia pur con il secondo comma dell’articolo 530 che equivale alla vecchia formula dell’insufficienza di prove. E’ risultata determinante la tesi difensiva degli avvocati Gabriele Dallara, legale di fiducia del nuovo compagno della donna, e Luigi Fornaciari Chittoni che ha fatto breccia nel collegio presieduto da Marta Perazzo con giudici a latere Marinella Acerbi e Gabriele Gaggioli.

L’avvocato Dallara ha sostenuto che è la storia più vecchia del mondo: l’uomo non si rassegna al fatto che la sua donna si sia messa con un altro e cerca la rivalsa. Nell’ambito del processo è emerso poi che la persona offesa non è risultata credibile perché era solita fare uso di alcolici, nonostante in aula lo avesse negato. Inoltre avrebbe riconosciuto da una foto un telefono cellulare che non era quello rubato. Aggiungendo poi che le indagini si sarebbero rivelate lacunose, ecco che l’unica certezza era il referto medico di 5 giorni. Il pm aveva chiesto tre anni.

M.B.