"A Spezia il club più importante"

Jacopo Benassi, fondatore della Skaletta, lascia un segno con le sue foto e ricorda la storia del locale. Stasera torna con una performance dada per festeggiare.

Non solo l’ha fondata, dopo l’esperienza alle Casermette iniziata nel 1992, ma le ha lasciato un segno indelebile con le sue foto. In Skaletta, svettano due scatti di Jacopo Benassi: il ritratto di Cj Ramone e il ‘muro del pogo’ dietro al palco, a cui, con la nuova stagione in avvio, si aggiunge una mega riproduzione delle rose del Boss all’esterno. "Erano rosse e colorate, ora sono in bianco e nero, a segnare un momento di passaggio: una fase più neutra". È anche lui parte fondamentale della storia di questo circolo. "Abbiamo aperto quando molti erano ancora ragazzini – ricorda –. io venivo dal Kronstadt (centro sociale, ndr) e con l’euforia dell’esperienza delle Casermette, insieme alle sorelle Pantani, Anna Vespa e Cinzia Denevi, abbiamo preso in gestione questo posto il 25 aprile 1994. È diventato il locale forse più importante a Spezia, di quel circuito e della generazione anni Ottanta e l’umanità era davvero varia: i vecchietti del biliardo, i Manges e i protagonisti della scena musicale spezzina, ma anche quelli della mala. Sono stato eletto presidente e in quel periodo ospitavo tutti i gruppi a dormire da me, abitavo con "Jesus", un assiduo, e sono arrivati fra gli altri, i giovanissimi Verdena, Fatur dei Cccp. Da quell’esperienza sono poi nati tanti locali: Portrait, Shake, Cabaret Voltaire, BTomic e non ultima, il Boss: quattro locali insieme senza arricchirsi, ma per dare qualcosa alla città, nel segno di quello spirito underground che viene dai centri sociali. Tornerà stasera con un "cabaret dada": la performance "Brutal Casual" con Lady Maru, cui si "metterà in mostra anche negativamente, per festeggiare". "Frequento poco la Skaletta – conclude con ironia – perché sono nella fase Inps della mia vita, ma ho chiesto a Federica e Daria, che hanno dimostrato grande coraggio, di portare questa performance trasformata in azioni quasi dissacratorie verso la musica, in cui ci sarà una creazione di immagini durante lo spettacolo".

Chiara Tenca