REDAZIONE GROSSETO

Multava le persone con cui aveva litigato, il gip deciderà sul rinvio a giudizio

E' accusata di abuso d’ufficio l’agente dalle contravvenzioni fasulle

Multe

Grosseto, 12 settembre 2019 - Il gip Di Girolamo del tribunale di Firenze deciderà il 30 ottobre sul rinvio a giudizio richiesto dalla procura nei confronti della vigilessa a tempo determinato in servizio a Follonica che macinava multe ai suoi «nemici». Nell'udienza dell'11 settembre il gip ha infatti rinviato la sua decisione (e non ha rinviato a giudizio l'imputata come erroneamente riportato), che riguarderà anche la posizione di un altro indagato. La donna, Tiziana Izzo, 42 anni, residente a Piombino, deve rispondere di accesso abusivo a sistemi informatici, falso materiale e falso ideologico commesso da privato, falso materiale commesso da pubblico ufficiale, abuso d’ufficio. Secondo  quanto ricostruito, la vigilessa avrebbe confezionato false multe, con decurtazione dei punti patente, nei confronti di almeno sette persone. Alcune sarebbero state prese di mira per non aver testimoniato a suo favore in un procedimento aperto dopo che lei aveva querelato l’ex convivente

Un’altra sarebbe una sua vicina di casa che aveva un cane che abbaiava troppo. La vigilessa avrebbe punito i malcapitati contestando loro multe per violazioni mai commesse, come divieti di sosta o mancati pagamenti dei ticket sosta. Secondo quanto accertato, in alcuni casi ‘fabbricava’ le multe direttamente dall’ufficio, inserendo i dati nel sistema informatico della municipale, anche usando le password dei colleghi. Alcune contravvenzioni fasulle le avrebbe emesse prima di essere assunta a Follonica, quando era incaricata del servizio di vigilanza per conto della società Parchi Val di Cornia di Piombino, producendo verbali con cui attestava i mancati pagamenti della tassa prevista nei parcheggi a pagamento di Baratti. Ma è proprio da una di queste multe che ha preso il via l’indagine, iniziata nel 2017.

Le vittime, «multate» a Baratti dalla vigilessa, avevano installato sull’auto un sistema di rilevamento satellitare Gps accreditato legalmente in quanto facente parte di un pacchetto assicurativo. E il Gps aveva escluso la presenza dell’auto a Baratti nel giorno in cui era stata elevata la multa. Per cui l’infrazione era clamorosamente smentita. Ma le «vittime» della Izzo in alcuni casi avrebbero subìto anche la decurtazione di punti sulla patente. Durante gli accertamenti della procura di Firenze (il reato di accesso abusivo ai sistemi informatici è di competenza distrettuale), il pm Ester Nocera, titolare dell’indagine, chiese e ottenne nei confronti della vigilessa anche l’interdizione per sei mesi dal suo ruolo.

Ste.bro.