MARIA VITTORIA GAVIANO
Cronaca

La Croce rossa. Gli Scudi Blu a ’difesa’ di Mura e Scavi di Roselle

Il simbolo internazionale della Convenzione dell’Aja del 1954 sarà apposto nelle porte d’ingresso al centro storico cittadino e nell’area archeologica. E’ un richiamo alla tutela assoluta.

Il simbolo internazionale della Convenzione dell’Aja del 1954 sarà apposto nelle porte d’ingresso al centro storico cittadino e nell’area archeologica. E’ un richiamo alla tutela assoluta.

Il simbolo internazionale della Convenzione dell’Aja del 1954 sarà apposto nelle porte d’ingresso al centro storico cittadino e nell’area archeologica. E’ un richiamo alla tutela assoluta.

Proteggere una comunità passa anche dalla protezione della sua identità, delle proprie storie e beni che racchiude. Grosseto senza le sue mura sarebbe diventata la Grosseto di oggi? Molto probabilmente no.

La Croce rossa italiana, comitato di Grosseto, ha deciso di apporre cinque Scudi blu in città e uno a Roselle.

Lo Scudo blu è il simbolo internazionale della Convenzione dell’Aja del 1954 per la protezione dei beni culturali nei conflitti armati. L’iter è già in corso, manca solamente un ultimo step. Saranno apposti nelle principali porte d’accesso alle mura medicee: Porta Nuova, Porta Vecchia, Vallo degli Arcieri, Porta Corsica e al Cassero. Ma la scelta è ricaduta anche sugli Scavi di Roselle.

La protezione del patrimonio culturale è intrinsecamente legata ai principi fondamentali della Croce Rossa, in particolare all’Umanità e all’Unità. Umanità è anche conservare la memoria collettiva, l’identità, la storia, la dignità di un popolo.

La campagna nazionale 2022-2025 della Croce rossa "Il Futuro ha una Lunga Storia. Proteggiamola" – all’interno della quale si inserisce la decisione di apporre questi sei Scudi blu – si caratterizza come impegno concreto per la salvaguardia del patrimonio culturale. Questo passaggio vede la collaborazione della Cri con Anci, Soprintendenza di Siena ed il Comune di Grosseto. A farsi portavoce, portando avanti l’iter per l’attuazione degli scudi blu, è l’architetto Andrea Marchi, delegato tecnico regionale Area operazioni Emergenza e Soccorsi del Comitato Regionale Croce rossa Toscana, istruttore nazionale Protezione civile e istruttore Diu specializzato nella protezione dei beni culturali, insieme alla presidente Cri Grosseto Stefania Ricci e Sorella Vittoria Picchianti.

"Salvaguardare i beni culturali e la cultura di un popolo, significa proteggere la sua storia, integrità e dignità – spiega Marchi –. La campagna ha come obiettivo quello di sensibilizzare la popolazione: per proteggere i beni in tempo di guerra prima devono essere protetti in tempo di pace. Visto che lo scudo non può essere applicato su una città intera, abbiamo deciso di tutelare le porte d’accesso al centro storico. La nostra idea è ricaduta sulle mura di Grosseto per salvaguardare un po’ tutto quello che c’è all’interno delle mura, quindi ciò che è all’interno ormai diciamo che ci può considerare tutelato. Lo Scudo blu in tempo di guerra serve ai soldati a capire che quel bene è degno di protezione quindi in caso di conflitto, se un soldato entra nel centro storico e incontra immediatamente lo Scudo blu, capisce che da lì in poi parte un qualcosa che ha un valore per la comunità. Distruggere un bene con lo scudo blu é considerato crimine di guerra".

Non resta dunque che aspettare l’ultimo passaggio mancante dopo l’ok arrivato dalla Soprintendenza e poi saranno visibili gli Scudi blu.