
Luca Agresti
"Agirò con impegno e serietà come sempre ho fatto in questi anni". Sono queste le parole con le quali l’assessore comunale di Forza Italia Luca Agresti riassume lo spirito che lo accompagnerà verso il voto per il rinnovo del Consiglio regionale "Mi occupo dell’amministrazione pubblica da trent’anni – dice Agresti –, ma questa è la prima volta che mi candido a un’elezione diversa da quella per il Comune di Grosseto ed è una scelta che nasce dal desiderio di mettere a frutto l’esperienza maturata in questi anni come amministratore locale nell’interesse di Grosseto e della sua comunità, ma anche del territorio provinciale e di tutta la Toscana".
La candidatura dell’assessore alla Cultura del Comune di Grosseto è stata presentata ufficialmente lo scorso venerdì, alla presenza della vicesegretaria nazionale di FI Deborah Bergamini, della deputata forzista Rita Dalla Chiesa, del segretario provinciale Roberto Berardi e degli altri tre candidati, Priscilla Schiano, Riccardo Ciaffarafà e Anna Rita Borelli. "Credo fermamente che il sistema dell’alternanza – continua Agresti – possa generare grandi benefici per il nostro territorio, non solo perché il cambiamento di governo non c’è mai stato, ma anche perché sono convinto che nuove idee e nuove energie possano portare a un miglioramento di più ampio respiro. Il mio impegno per il Consiglio regionale della Toscana sarà dedicato naturalmente all’interesse dei cittadini grossetani, dato che meritano e meritiamo un’attenzione maggiore in tutti i settori strategici e determinanti, come la sanità pubblica, i trasporti, il turismo, l’occupazione, le imprese, le associazioni, il mondo del sociale, le energie rinnovabili, le tasse, la cultura e la valorizzazione delle aree sia interne che costiere".
Una scelta, dunque, che vede il territorio e la comunità di Grosseto al centro della politica di Agresti, realtà che – dice il candidato Azzurro – "non sempre sono state protagoniste nella dialettica regionale". "Il rischio purtroppo – prosegue Agresti – è quello di continuare a essere un territorio ai margini, non al centro delle logiche regionali, e questo deve comportare una decisa volontà di battersi, di lottare per far sì che la provincia di Grosseto venga maggiormente tutelata e valorizzata. Questo lo sostengo con grande convinzione, dato che il nostro territorio gode di tante eccellenze e potenzialità che, però, a volte non vengono promosse e sviluppate come meritano. Senza dimenticare poi quelle carenze che purtroppo insistono e che devono essere necessariamente colmate".