MATTEO ALFIERI
Cronaca

Venator, lo spiraglio c’è. Enti e sindacati al lavoro: “Garantire un contratto”

Dopo l’incontro si punta a dare liquidità all’azienda e cercare acquirente: “Prolungare gli ammoprtizzatori sociali fino al 31 gennaio prima priorità”

Una delle manifestazioni a Scarlino davanti ai cancelli della Venator

Una delle manifestazioni a Scarlino davanti ai cancelli della Venator

Grosseto, 14 maggio 2025 – Si lavorerà per prolungare gli ammortizzatori sociali fino al 31 gennaio 2026 e trovare un acquirente per la Venator di Scarlino: in sintesi è quanto è emerso dall’incontro tra le parti sociali, la proprietà di Venator Italy, i rappresentanti di Venator Corporate, della Regione Toscana, i sindaci del territorio e l’amministrazione provinciale al Ministero delle Imprese del Made in Italy.

“Un incontro interlocutorio proficuo, come ci auguravamo – commenta Simone Gobbi, segretario generale di Cisl Grosseto –, perché la presenza della proprietà inglese della multinazionale ci ha permesso di avere rassicurazioni sui passi da fare nell’immediato futuro per garantire delle prospettive reali sulle possibilità occupazionali e produttive del sito di Scarlino e dettare un’agenda con tempi certi”.

È stato fissato, infatti, per il 12 giugno prossimo un nuovo incontro che servirà a valutare la reale fattibilità delle ipotesi vagliate oggi. Di fronte a una situazione di crisi, anche del mercato internazionale, che non permette la ripresa della produzione, sono state individuate, infatti, una serie di azioni che dovrebbero essere funzionali a guadagnare tempo. “Sono tre le azioni che saranno valutate nelle prossime settimane per dare certezze ai lavoratori”, prosegue Gobbi. “Per garantire alla Venator Italy la liquidità necessaria a prolungare il contratto di solidarietà, la multinazionale valuterà la possibilità di acquisire i diritti di alcuni prodotti; allo stesso tempo lavoreranno per ridurre il tempo il differimento dei pagamenti all’interno delle aziende della multinazionale e si valuterà la possibilità di incrementare le quote di Co2 aumentando le attuali, che al momento si attestano sulle 30mila”.

Con queste operazioni, quindi, la Venator Italy dovrebbe disporre della liquidità necessaria per proseguire con il contratto di solidarietà che, al momento, interessa 203 lavoratori. Intanto, la multinazionale ha dato mandato a Venator Italy di individuare un possibile acquirente per il sito di Scarlino e per tutte le attività ad esso collegate. Parla di fumata “grigia” il parlamentare del Pd, Marco Simiani. “Serve una soluzione rapida ed efficace per i 200 lavoratori e le loro famiglie ancora bloccati nell’incertezza. I contratti di solidarietà vanno confermati almeno fino al 2026 mentre serve un piano industriale serio, anche valutando nuovi soci visto la disponibilità avanzata dalla società di cedere lo stabilimento di Scarlino, per rilanciare un sito produttivo fondamentale per la provincia di Grosseto”.

Presa di posizione anche della Cgil. “Quello che ci preme, ora che finalmente la capogruppo Venator ha chiarito la propria disponibilità alla vendita - spiegano Fabrizio Dazzi e Riccardo Tosi (Filctem Cgil), di ritorno dall’incontro romano – è che si prolunghino i contratti di solidarietà fino a gennaio 2026 per garantire i dipendenti dell’azienda con la copertura economica necessaria e avviare subito la ricerca di un nuovo soggetto industriale del settore con le capacità di investimento che sono fondamentali per garantire la vita della fabbrica e capace di sostenere la competizione internazionale. Oggi è stato decretato quello che la Filctem dice da tempo cioè che in ogni caso Venator non farà parte del futuro della fabbrica di Scarlino”.