Una petizione per salvare i cavalli Cemivet

A Grosseto si forma il Comitato "No al trasferimento cavalli CeMiVet" con oltre 300 firme su Change.org per contrastare la riduzione del Centro Militare Veterinario. La struttura, fondamentale per l'Esercito Italiano, è difesa per il suo ruolo storico ed economico. La mobilitazione include una pagina Facebook e una raccolta firme presso il centro commerciale Maremà.

Una petizione per salvare  i cavalli Cemivet

Una petizione per salvare i cavalli Cemivet

Oltre trecento firme su Change.org per dire "no al trasferimento dell’allevamento cavalli del Cemivet di Grosseto".

Nei giorni scorsi alla Fondazione il Sole si è svolto il primo incontro pubblico del Comitato cittadino "No al trasferimento cavalli CeMiVet", nato per dar voce a tutti i cittadini che ritengono ingiusto il ridimensionamento del Centro Militare Veterinario di via Castiglionese.

Il comitato ha l’obiettivo di mantenere in vita una struttura tra le più antiche di Maremma, istituito nel 1870 e oggi il principale allevamento equino dell’Esercito Italiano.

"Grazie al gruppo veterinario altamente qualificato e alla struttura presente – dicono dal comitato – è autonomo nella fecondazione delle cavalle riceventi, che per tutti i mesi di gestazione vengono controllate e accompagnate fino al parto. I puledri poi vengono, oltre che allevati, maneggiati e ammansiti fino ai 3 anni, per poi essere destinati alle Forze Armate per doveri istituzionali di rappresentanza e agonistici sportivi. Il centro inoltre è una risorsa che dà impulso all’economia".

Per questa battaglia è nata anche una pagina Facebook e la raccolta firme su Change.org, ha superato le 330 firme, che potranno essere fatte fisicamente anche nella giornata di oggi al centro commerciale Maremà, lato Decathlon.