
Un'aula di tribunale in una foto di repertorio
Grosseto, 28 maggio 2025 – Credeva di uccidere il demonio, invece l'8 luglio 2023 ammazzò sua madre con pugni e calci. Ora al processo contro Benedetta Marzocchi, 50 anni, le parti convengono che la donna non era capace di intendere e volere e che la sua 'condanna’ debba essere la permanenza per 20 anni in una struttura sanitaria dedicata a pazienti psichiatrici. La vittima fu Giuseppina De Francesco, 76 anni, aggredita nella villa dove abitavano a Istia d'Ombrone, vicino a Grosseto. «Benedetta Marzocchi deve essere assolta», ha detto il pm Giampaolo Melchionna alla corte d'assise di Grosseto. «Non si può che pronunciare sentenza di assoluzione - ha spiegato Melchionna - Marzocchi non è imputabile, è incapace di intendere e volere. Deve quindi essere applicato il regime di libertà vigilata con domiciliazione nella struttura terapeutica dov'è tuttora ospitata».
Nella struttura ogni giorno l'imputata fa dei piccoli lavori, aiuta nelle pulizie ed esce per andare a fare la spesa con gli operatori. Non ha più avuto alcuna crisi psicotica. La sentenza della corte di assise è prevista all'udienza dell'11 giugno. Oggi la donna non era in aula. Gli avvocati Enrico de Martino e Giulia Zani di Siena, suoi difensori, hanno presentato una memoria.