Uccise la madre a calci e pugni, “è incapace di intendere: crede al diavolo”

La perizia psichiatrica su Benedetta Marzocchi per il delitto di giugno potrebbe mettere la parola fine al procedimenti giudiziario

Nel riquadro Benedetta Marzocchi

Nel riquadro Benedetta Marzocchi

Grosseto, 15 dicembre 2023 – Una perizia psichiatrica, acquisita al processo con un incidente probatorio, stabilisce l'incapacità totale di intendere e volere, nonché la pericolosità sociale, di Benedetta Marzocchi, la 50enne indagata per aver ucciso a calci e pugni la madre, Giuseppina De Francesco, 76 anni nella loro villa a Istia d'Ombrone l'8 giugno 2023. Si è chiusa infatti al tribunale di Grosseto l'udienza per l'incidente probatorio davanti al gip Cecilia Balzamo.

Due le domande che il sostituto procuratore che coordina le indagini, Giampaolo Melchionna, aveva posto al neuropsichiatra Romano Fabbrizzi nel quesito consegnato durante il conferimento dell'incarico, se la donna fosse cosciente quando ha ucciso la madre e se sia pericolosa socialmente. Ci sono voluti due mesi per fare la perizia e alla fine la questione è stata ricostruita nei seguenti termini: Benedetta Marzocchi, quando ha ucciso la madre, non era capace, inoltre, sarebbe stata la stessa indagata a raccontare, durante le indagini, che quel raptus le sarebbe scaturita poiché riteneva la madre "posseduta” e che avesse “il diavolo dentro”.

Quindi, sempre secondo quanto emerge dal procedimento, la 50enne si sarebbe scagliata contro la madre addirittura credendo di dover "tirare fuori il male che nascondeva”. Benedetta Marzocchi rimarrà per il momento nel reparto femminile psichiatrico del carcere di Sollicciano a Firenze dove è detenuta, in attesa di essere assegnata a struttura dove dovrà scontare una misura di sicurezza adeguata e proseguendo le terapie farmacologiche. Con la perizia di incapacità di intendere e di volere il processo verosimilmente potrebbe concludersi con l'assoluzione per totale infermità mentale.