
Tutti contro la maleducazione "Birba", dalla teoria alla pratica Gli studenti diventano vigili
di Steven Santamaria
Si è concluso ieri Il progetto Birba "Bambini in Ricerca Barriere Architettoniche", promosso dalla Polizia municipale con la collaborazione della Consulta e del Garante comunale per la disabilità e delle sedi locali dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti e dell’Associazione nazionale lavoratori mutilati e invalidi del lavoro. Una battaglia contro gli incivili della sosta selvaggia che non soltanto creano impedimenti al traffico veicolare, ma negano ai diversamente abili anche il diritto di spostarsi indipendentemente e con facilità.
Dallo scorso aprile, gli alunni delle scuole primarie di secondo grado, aderenti al progetto di educazione stradale (le classi 5° della scuola di via Giotto e quattro classi della scuola di via Einaudi), hanno incontrato gli operatori di Polizia municipale e i rappresentati delle associazioni coinvolte per delle lezioni di sensibilizzazione e formazione al rispetto delle regole della mobilità urbana. Non solo. Nel corso degli appuntamenti con gli agenti della Municipale gli studenti hanno ideato e disegnato una multa virtuale che esprimesse, in modo pacifico e fantasioso, il rispetto per gli spazi comuni. Nella mattinata di ieri, i bambini, nelle vesti di poliziotti, accompagnati dalle proprie insegnanti e affiancati dagli agenti della Municipale, hanno attraversato le vie principali del centro storico, rilevando tutti quei comportamenti scorretti che ostacolano la circolazione di persone diversamente abili e "multando" i trasgressori. Dopodiché c è stata la consegna, nella Sala Eden, di un attestato di partecipazione a tutte le classi. Gli studenti della classe 5D della scuola primaria di via Giotto sono stati premiati, inoltre, per aver disegnato il miglior "bollettario", affisso sulle macchine del centro questa mattina, che riporta la frase: "Nel mondo tutti sono liberi di muoversi con facilità. Non ci devono essere ostacoli. Ai disabili manca la mobilità, agli altri la bontà".
"La mancanza di consapevolezza e comprensione da parte degli automobilisti e degli altri utenti della strada – spiega la presidente della Consulta comunale, Valentina Corsetti – può comportare situazioni di pericolo per le persone con disabilità. L’educazione stradale, dall’infanzia, deve essere inclusiva, mirando a garantire che anche le persone con disabilità possano partecipare in modo sicuro al traffico stradale per prevenire situazioni di pericolo".