ROBERTO PIERALLI
Cronaca

Bagno, foto e un ’bagno’ di folla

Folla di ragazzini ieri mattina in piazza di Vittorio a Bagno di Gavorrano per salutare il taglio del nastro di...

Folla di ragazzini ieri mattina in piazza di Vittorio a Bagno di Gavorrano per salutare il taglio del nastro di...

Folla di ragazzini ieri mattina in piazza di Vittorio a Bagno di Gavorrano per salutare il taglio del nastro di...

Folla di ragazzini ieri mattina in piazza di Vittorio a Bagno di Gavorrano per salutare il taglio del nastro di un progetto, realizzato dagli alunni delle classi quinte della scuola primaria di Bagno, che si è concluso con la presentazione delle infografiche che hanno come tema l’acqua calda della frazione e le sue strutture insieme a percorsi per raggiungere posti strategici e bellissimi. Grazie la scansione di un qrcode presente sui pannelli, chiunque può immergersi nel passato del paese, ascoltare una canzone scritta e cantata dai bambini e conoscere la vera storia vissuta da due bambini-pastori raccontata dalle voci degli alunni. "Abbiamo raggiunto – dice la sindaca Stefania Ulivieri – un importante traguardo per la collaborazione tra scuola e istituzioni: costruire insieme una comunità più consapevole, coesa e orgogliosa delle proprie radici. Un sincero ringraziamento va agli studenti che hanno sviluppato e concluso un progetto così ambizioso e a tutti coloro, dalle insegnanti agli esperti coinvolti, che hanno fornito il proprio prezioso contributo al raggiungimento dell’obiettivo".

Poi scene divertenti e simpatiche con gli studenti che hanno chiesto, per ricordo, un ritaglio del nastro inaugurale della mostra ed hanno voluto dalla sindaca, l’autografo con la dedica della mattina. "Non mi era mai capitato – ha detto la prima cittadina firmando con il pennarello tante magliette – è un momento veramente bello".

Le foto riproducono i bagnetti dove non solo chi abitava in pase, ma pure chi viveva in campagna arrivava per farsi un bagno oppure sfruttare l’operato del barbiere che aveva negozio proprio all’interno di questi caldi locali.

Roberto Pieralli