Proseguono le operazioni in mare all’isola del Giglio per togliere le reti abbandonate dai pescatori sui fondali. I sub Gianmaria Vettore, Claudia Di Giuseppe, Fabio Forti, Graziano Lanini, che fanno parte dell’associazione Underwater Pro Tour e Gianluca Mancini, biologo del progetto posidonie dell’università La Sapienza, lo skipper Domenico Battistello, nell’ambito dei programmi di salvaguardia dei fondali dell’isola da parte della Upt hanno infatti recuperato una rete abbandonata che creava danni alla vita marina a 35 metri di profondità di profondità sulla secca "Zannea", che si trova nella baia delle Cannelle. Questo tipo di operazioni richiedono grande professionalità ed esperienza da parte dei sommozzatori nel liberare la rete con cautela dagli scogli in modo da preservare la vita vegetale ed animale che si è formata intorno alle maglie della rete nel corso degli anni. Una volta liberata e legata la rete in profondità e mandata in superficie con una cima di recupero spinta in superficie da una boa gonfiabile, Francesco Dietrich e Walter Monterastelli della cooperativa di Comunità "Laudato Sì", con il loro peschereccio dotato di argano, hanno issato a bordo la rete. La Guardia Costiera dell’Isola del Giglio, sempre disponibile a fornire la sua collaborazione, ha fornito l’assistenza e la sicurezza necessaria con una imbarcazione ed il suo equipaggio. Successivamente il Comune si occuperà dello smaltimento della rete. Tutta questa operazione rientra anche nell’ambito delle operazioni di protezione del mare del progetto Mare Nostrum del Rotary Club Milano.
CronacaTolta una rete da pesca Era a baia Cannelle