NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Temperature torride: "Colture e animali sono a rischio. Costi elevati per irrigare"

Agricoltori e allevatori corrono ai ripari: "Servono molta acqua e ventilatori"

GROSSETO

La crescente ondata di caldo, con temperature che in alcune zone della Toscana raggiungeranno anche i 38°/40°C, sta mettendo a dura prova il settore agricolo della Maremma. Gli agricoltori, tra costi crescenti e scelte di gestione più impegnative, si stanno attrezzando per fronteggiare le alte temperature, con ripercussioni anche sull’economia locale. Marianna Dori, proprietaria dell’azienda agricola La Salica a Roselle, spiega: "Quando le temperature si fanno così elevate, tutte le colture sono a rischio. Per proteggere le piante, dobbiamo irrigare 24 ore su 24 e modificare gli orari di lavoro, entrando in campo alle 5 del mattino e interrompendo le attività alle 11, per poi riprendere nel tardo pomeriggio. Questi interventi – conclude - comportano costi energetici e di manodopera, ma sono necessari per salvare ortaggi e frutta destinati al mercato". Anche Andrea Rustici, allevatore del comune di Orbetello, sottolinea le difficoltà: "Il caldo colpisce più duramente gli animali, che soffrono molto di più rispetto al freddo. Per questo – spiega - abbiamo adottato diete specifiche, con più potassio, e migliorato la ventilazione delle stalle, bagnando gli animali e lasciandoli più liberi. Tuttavia, queste misure comportano costi aggiuntivi, tra ventilatori e consumo energetico, e si riflettono sulla produzione di latte e sulla fertilità degli animali".

Le spese extra sono evidenti: "I costi diretti – spiega Rustici – riguardano l’attrezzatura come ventilatori e il consumo di energia. Ma ci sono anche costi indiretti, legati alla perdita di produzione e alla riduzione della fertilità, che incidono sulla sostenibilità economica delle aziende". A supporto degli agricoltori, Coldiretti Toscana evidenzia come il verde urbano possa contribuire a mitigare gli effetti del caldo. Potenziare e riqualificare parchi e giardini nelle città potrebbe abbassare le temperature medie di 1,5°C, migliorando la qualità della vita e riducendo i costi sanitari legati alle ondate di calore. Secondo l’ultimo rapporto Ispra, nelle aree rurali toscane le temperature sono quasi 10°C più basse rispetto alle zone urbanizzate, dove il consumo di suolo e la cementificazione aumentano il calore urbano. Il presidente di Coldiretti Toscana sottolinea: "Investire nel verde urbano non solo aiuta a combattere il surriscaldamento, ma ha anche un ritorno economico: per ogni euro speso in piantumazioni, si ottengono benefici ecosistemici fino a 3 euro. Le piante assorbono polveri sottili e CO2, migliorando la qualità dell’aria e riducendo i costi sanitari legati all’inquinamento".

Nicola Ciuffoletti