
Sarà Ninni Bruschetta, attore, sceneggiatore e regista teatrale con lo spettacolo “Il mio nome è Caino” ad aprire oggi alle 21.15 la seconda stagione di "Teatro on air – per un teatro accessibile" in scena a Follonica nella Sala Leopoldina. L’unicità di questa rassegna è quella di essere una stagione teatrale pensata per essere condivisa con le persone che non possono andare a teatro: non vedenti, disabili, malati e anziani. Gli spettatori potranno essere presenti in sala ma gli spettacoli si potranno seguire in tutta Italia online gratuitamente grazie alla diretta streaming dalla web radio della Cooperativa Arcobaleno accessibile dal sito www.teatro-on-air.it. In questo modo si può raggiungere un pubblico impossibilitato a causa della propria disabilità ad essere presente fisicamente nel teatro, ma che grazie alla rete potrà condividere nello stesso istante le suggestioni delle parole lette durante gli spettacoli che rinunciano alla scenografia, ai costumi, e alle azioni e si affidano solo a letture con la voce come unica e grande protagonista. Ninni Bruschetta porterà sul palco della Sala Leopoldina "Il mio nome è Caino", un testo ispirato all’omonimo romanzo del giornalista e scrittore Claudio Fava, edito da Dalai Editore nel 1997 e in una nuova versione, da Baldini+Castoldi nel 2014. Lo spettacolo ha debuttato nel 2002 con la regia dello stesso Bruschetta, che nel suo lavoro teatrale, nato come impegno sociale, ha spesso messo in scena testi dedicati al fenomeno mafioso. In questo nuovo adattamento veste i panni del protagonista dove Caino è il killer di mafia che al comando ha preferito l’amministrazione rigorosa della morte, qualcosa che somiglia a un mestiere, ma che oggi è anche una impietosa chiave di lettura dell’universo mafioso e delle sue opache propaggini, un personaggio fuori dalla cronaca, costruito interamente all’interno della coscienza.
Uno specchio dinamico e lucido dell’essere e il fare mafioso e s’intreccia con le musiche, composte appositamente ed eseguite dal vivo dalla pianista, compositrice e direttrice d’orchestra Cettina Donato. "In poco più di dieci anni - spiega Ninni Bruschetta - ho messo in scena da regista quattro titoli di Claudio Fava. Tutti testi d’impegno civile, narrazioni di fatti o avvenimenti realmente accaduti o interpretati secondo una logica di verità. Ho maturato la scelta di tornare nuovamente a lavorare su Il mio nome è Caino che in passato avevo diretto, ma questa volta interpretandolo in prima persona perché credo che in questo racconto di fantasia e realtà, mirabilmente mischiate, si esprima in tutta la sua forza la poetica dello scrittore e insieme quella del testimone. Affrontare questo testo da attore – prosegue l’artista - mi è sembrato necessario proprio perché esso richiede all’interprete la più rigorosa “sospensione del giudizio” per poterne restituire la crudeltà, la freddezza e persino l’ironia".