Teatro Moderno. L’anno "1984" letto nel 2050

Sul palco Violante Placido e Ninni Bruschetta con il nuovo adattamento del capolavoro di Orwell.

Teatro Moderno. L’anno "1984" letto nel 2050

Teatro Moderno. L’anno "1984" letto nel 2050

Il capolavoro di George Orwell "1984" sarà riproposto in maniera innovativa, coinvolgente e inaspettata oggi alle 21 al teatro Moderno. Sul palcoscenico Ninni Bruschetta, Violante Placido e Woody Neri con il nuovo adattamento teatrale firmato da Duncan MacMillan e Robert Icke. Lo spettacolo, che ha debuttato in questa stagione, è prodotto da GoldenArt e diretto da Giancarlo Nicoletti. Le scene sono di Alessandro Chiti, i costumi di Paola Marchesin, le musiche di Oragravity. Sul palco insieme a Bruschetta, Placido e Neri ci sono Silvio Laviano, Brunella Platania, Salvatore Rancatore, Tommaso Paolucci, Gianluigi Rodrigues e Chiara Sacco.

Il capolavoro di George Orwell, ormai un classico contemporaneo, viene ripreso in questa produzione teatrale di grande impatto ispirandosi alla versione onirica di Icke e Macmillan a metà fra thriller, storia romantica, grande letteratura e romanzo noir.

"1984" racconta di un gruppo di storici che, nel 2050, scoprono il diario del compagno 6709, Winston Smith, scritto appunto nel 1984, anno in cui il mondo è diviso in tre super Stati in guerra fra loro: Oceania, Eurasia ed Estasia. L’Oceania, la cui capitale è Londra, è governata dal Grande Fratello, che tutto vede e tutto sa. I suoi occhi sono le telecamere che spiano di continuo nelle case, il suo braccio la Polizia del pensiero che interviene al minimo sospetto. Tutto è permesso, niente apparentemente è proibito, tranne pensare, amare, divertirsi. Perfino i bambini sono diventati spie e così sono chiamati; la guerra è permanente, non importa contro quale nemico e i teleschermi, insieme alle videocamere, controllano tutti. Winston, che ha acquistato un diario clandestino, è pronto a mettere a rischio la propria sopravvivenza quando si innamora di Julia, in un mondo in cui l’amore è proibito. Il libero pensiero della coppia, la loro presa di coscienza della verità del loro tempo e il desiderio di conservare un granello di umanità li porteranno sull’orlo del baratro. L’appuntamento è il secondo della stagione dei Teatri di Grosseto realizzata dal Comune di Grosseto con Fondazione Toscana Spettacolo onlus.