Una storia di ordinaria burocrazia è quella che racconta Carlo Taddei. "A dicembre scorso – racconta Taddei – dovevo andare da Follonica a Grosseto col treno . A causa dello sciopero dei treni non sono potuto partire. Il giorno 16 dicembre mi sono presentato alla biglietteria di Follonica per chiedere il rimborso del biglietto. Mi è stato ritirato il biglietto dall’operatore, dicendomi che lo mandava a Firenze e di attendere comunicazioni. Il giorno 17 gennaio ho ricevuto una lettera raccomandata dove mi si comunicava di aver spedito un assegno bancario nella medesima data. Il giorno 27 gennaio ho ricevuto dalla banca popolare di Sondrio l’assegno di 12 euro sempre con lettera raccomandata. Vorrei chiedere a Trenitalia perché tanta burocrazia? Non era più semplice rimborsarmi alla biglietteria?". A ciò si aggiungono e spese per raccomandate e disagii, per chi ha problemi, di recarsi in banca per riscuotere l’assegno.
Cronaca"Tanta burocrazia per un rimborso"