MARIA VITTORIA GAVIANO
Cronaca

"Sono ragazzi speciali come ciò che ci danno"

C’è un profondo legame fra tutti coloro che compongono la ’squadra’

C’è un profondo legame fra tutti coloro che compongono la ’squadra’

C’è un profondo legame fra tutti coloro che compongono la ’squadra’

Grandi sorrisi, lacrime di commozione e gioia perché il tutto era una carezza all’anima. Questo è stato il saggio di Ippoterapia al Cemivet, una delle cornici più belle dell’Esercito Italiano.

"Ringrazio la Croce Rossa di Grosseto – afferma il Comandante del Cemivet, colonnello Salvatore Santone – che da oltre 40 anni effettua questo servizio nel Cemivet che ha il compito, e il privilegio, di offrire il supporto per un’attività così importante dal punto di vista umano, ma anche sociale".

"Dopo questa esperienza torno a casa con tutto l’entusiasmo che si percepiva – dice a fine saggio, ringraziando i volontari, il maggiore Pietro Garofalo del Centro di mobilitazione Corpo volontario Croce Rossa : Ci avete trasmesso tanto a noi, seduti davanti a voi".

"Il saggio è per noi la perfetta conclusione di un percorso di un anno compiuto dai nostri volontari insieme ai nostri ragazzi speciali – dice la presidente provinciale della Croce rossa, Stefania Ricci –. È sempre una grande emozione per tutti vedere l’impegno e i risultati che i ragazzi e i volontari riescono a raggiungere. Siamo felici di questo anno e pronti a ripartire a settembre con tanto entusiasmo per una nuova stagione di avventure".

Poi la referente dell’ippoterapia, Monica Cuseri Mencarelli, èé arrivata dritta al cuore.

"Credo fortemente che quando definiamo ’speciali’ questi ragazzi dobbiamo farlo perché è vero, sono ’speciali’ per quello che riescono a trasmetterci, sono ’speciali’ hanno una forza immane, sono ’speciali’ perché ci insegnano l’amore per la vita, ci insegnano a vivere. Purtroppo spesso ci lamentiamo di cose futili, loro invece riescono a gioire sempre. Sono delle anime speciali, hanno una forza e una grinta meravigliose, sono innamorati della vita, ti trasmettono così tanto che conoscendoli ti entrano dentro l’anima. E così lo sono i loro genitori, le famiglie che lottano, che fanno una rete e ci credono, non mollano, vanno avanti. E’ essenziale fare gruppo, tendere la mano fra più persone e aiutarsi, questo porta il risultato. Non puoi mollare, non puoi permettertelo. Nessuno di loro lo fa, e non lo facciamo neanche noi portando avanti questo incredibile progetto che è l’ippoterapia".

M.V.G.