
"Cassero in Danza" conclude l’edizione 2023 con uno spettacolo di grande impatto firmato dalla Compagnia spagnola HuryCan. La kermesse ogni anno porta a Grosseto compagnie nazionali e internazionali e spettacoli di qualità grazie all’impegno del Consorzio Coreografi Danza D’Autore (Concorda), ed è a co-organizzata dalla Compagnia Francesca Selva, per la direzione artistica di Marcello Valassina e con la collaborazione di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Ministero della Cultura, Regione Toscana, Istituzione Le Mura e Comune di Grosseto. E la serata conclusiva sarà davvero indimenticabile. Oggi alle 21 va in scena "Tus extremos", una produzione di Arthur Bernard Bazin, che affronta con visione e coraggio il desiderio di ognuno di riconoscersi nell’altro. Una necessità che si presenta come una rinascita carica di conflitto ed empatia, dove le differenze sono come stagioni che propongono cambiamenti di ambienti, deserti e giungle in cui transitare, con difficoltà, tra piacere, dolore, tenerezza e umorismo nella sinuosa ricerca di una condivisione o la semplice ricerca di un abbraccio.
Con Arthur Bernard Bazin danzano Javiera Paz e Veronica Toro sulle musiche originali composte da Joaquín Segade, video e fotografia di Virginia Rota e Francisca Sáez Agurto. Nella fragilità dell’abbandono, rappresentato dalle sabbie desolate delle periferie, agisce una resistenza che nello sfinimento ritrova il senso del deserto e può rinascere fiorita. Anche se siamo immersi nella tecnologia, siamo ancora profondamente animali e come esseri alla ricerca di sé stessi ci scontriamo regolarmente con i confini che tracciamo. Privi di strumenti adeguati, siamo i rifugiati dei cambiamenti importanti nelle nostre vite. Le nostre crisi, però, possono trasformare le difficoltà in potenziale, spingendoci a reinventarci.
E allora, forse, per la costruzione delle nostre identità, più che il luogo di origine, sono importanti gli spazi attraversati e i compagni di viaggio. Se il corpo è un territorio, l’abbraccio è come una catena montuosa o una riva, rappresenta uno spazio di scambi e una risorsa nutriente per il movimento: una meta, un rifugio, un dialogo.