
"Abbiamo chiesto di essere ascoltati perche vogliamo fare chiarezza". A parlare è Roberto Baccheschi, legale di Valerio Carlotti, l’imprenditore grossetano di 50 anni che da oltre un mese è in regime di arresti domiciliari dopo essere stato indagato per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Secondo l’accusa, Valerio Carlotti, affittava e gestiva un "giro" di prostitute e trans nel capoluogo. Sempre secondo il pm Giovanni De Marco, l’imprenditore grossetano si occupava personalmente degli affitti "illeciti" richiedendo, ad ogni prostituta, somme di denaro anche superiori a 500 euro alla settimana, fino ad acquisire un volume d’affari pari ad oltre 10mila euro al mese. Durante l’attività investigativa, che è durata oltre sei mesi, sono stati monitorati numerosi siti web di annunci dedicati al sesso a pagamento con donne e transessuali, e sono stati interrogati diversi clienti. Esisteva dunque un considerevole giro di prostituzione oramai ben radicato a Grosseto. L’attività investigativa è stata eseguita perlopiù attraverso servizi di osservazione, controllo e pedinamenti, ma anche analizzando i tabulati telefonici delle utenze dell’indagato e alle persone dedite alla prostituzione, per circoscrivere la loro presenza nelle abitazioni, e con il contestuale esame della documentazione bancaria dei conti di Carlotti. In questi giorni il 50enne grossetano ha chiesto ed ottenuto di essere interrogato nuovamente dal Pubblico ministero. Insieme al suo legale, Roberto Baccheschi, ha cercato di chiarire alcuni aspetti della vicenda. "Abbiamo ribadito al sostituto procuratore che l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione non può essere contestata. Il mio assistito non ha nascosto nulla al Pubblico ministero e adesso ci aspettiamo che la misura restrittiva a cui è sottoposto da oltre un mese venga rivista". Valerio Carlotti infatti si trova agli arresti domiciliari con il divieto assoluto di comunicare con terze persone. Le uniche con le quali può parlare sono il padre, la madre, i figli e il sottoscritto una volta alla settimana - prosegue l’avvocato Baccheschi - Parla con loro per chiedere di fare la spesa perchè altrimenti non riuscirebbe neppure a mangiare. Credo che si tratti di una misura molto pesante. Non bisogna dimenticare che Carlotti ha anche bisogno di lavorare". Poi chiude: "Valerio Carlotti durante l’interrogatorio non ha nascosto nulla e ha avuto un atteggiamento molto collaborativo. Speriamo che con questa condotta virtuosa venga rivista la misura cautelare. Quello che abbiamo cercato di far capire al Pm è il percorso di assoluta trasparenza che il mio assistito vuole avere nei confronti della Procura da qui in avanti".