"Proponiamo idee, non dobbiamo avere paura di far agire la fantasia". Non é stato di poche parole don Enzo Capitani, presidente della Fondazione L’Altra Città durante la presentazione della Carta dei valori che ha fatto il punto anche sulle problematiche intrinseche che hanno fatto sì che si creasse questo nuovo patto sociale. "Sappiamo tutti a Grosseto cosa è la povertà e su quali direttive si fonda: lavoro, direzione della casa e accoglienza - continua - é vero che fin dagli anni 70 Grosseto ha fatto conto con la disoccupazione. Negli anni 80 quando nacque il Ceis il tasso di disoccupazione era molto alto, questo è forte e ce lo stiamo trasportando dietro. La problematica è che le persone che richiedono l’affitto non hanno garanzie per l’affitto, quindi abbiamo pensato alla fondazione a cercare e a fare contratti di affitto legali e ci tengo a ribadirlo. Perché è cronaca quotidiana vedere tanti affitti in nero e si assiste ad un mercanteggiamento dei posti letto e di residenze. Bisogna avere il coraggio di dirlo: c’è chi fa i soldi sulla pelle dei nostri fratelli. Ho sempre creduto che la legalità è protezione. Sarà la Fondazione a prendere le case in affitto per le persone e famiglie che hanno bisogno. L’accoglienza è riconoscere agli altri i miei diritti e doveri, che significa essere delle persone e ce lo dimentichiamo spesso. Se lo ricordiamo possiamo costruire. Quando le persone diventano vittime di business commerciale é un vero problema".
Cronaca"Sappiamo benissimo che cosa significa la povertà. Noi proponiamo idee per combatterla nella legalità"