REDAZIONE GROSSETO

"Risorsa non limitata a Grosseto: il tavolo tecnico conferma"

I risultati del tavolo tecnico nazionale confermano che ci sono chilometri di spiagge disponibili per nuove concessioni. Gli esperti sostengono che la risorsa non è limitata e che la sentenza del Consiglio di Stato non ha ragione di essere. Ora la politica deve riconoscere a Bruxelles che le concessioni sono legittime.

I risultati del tavolo tecnico nazionale che si è svolto nei giorni scorsi in seno al Governo, che ha mappato il tasso di occupazione delle spiagge italiane da parte di ‘vecchi stabilimenti balneari’ (come li ha definiti qualcuno) conferma ciò che per quel che riguarda la costa Toscana sapevamo da tempo e che era già stato anticipato, settimane fa, dall’assessore alle attività produttive e al turismo Leonardo Marras: ci sono chilometri di spiagge disponibili per accogliere ulteriori concessioni. "Il dato che emerge dalla mappatura sulla percentuale di spiagge italiane ancora assegnabili, dimostra la non scarsità della risorsa ed è quindi sicuramente una bella notizia. - afferma Andrea Fidanzi, presidente provinciale di Confartigianato Imprese Demaniali Grosseto - Adesso ci aspettiamo che questa bella notizia venga trasformata dal governo in un atto con valenza giuridica a tutela dei balneari e quindi in un atto ben studiato, che non sia impugnabile dall’Europa, perché c’è sempre il rischio di una sentenza contraria da parte della Corte Europea".

Adalberto Sabbatini, Balneari Cna Grosseto è in pratica sulla stessa lunghezza d’onda: "Il risultato della mappatura che, ricordiamo, ancora non ha interessato laghi e fiumi, dimostra quello che sosteniamo da tempo – ha iniziato – che la risorsa non è limitata, visto che le aree occupate dalle concessioni equivalgono al 33 per cento, e quindi la categoria dei balneari non può rientrare in quanto previsto dall’articolo 12 della direttiva Bolkestein. Dopo quasi 15 anni, il tavolo tecnico istituito dal governo ha fatto il primo lavoro serio in materia di concessioni, che dimostra come la sentenza del Consiglio di Stato, e tutte le norme da lì derivate, non avessero ragione di essere. Adesso – chiude Adalberto Sabbatini – la politica deve fare la parte più importante: far riconoscere a Bruxelles che le concessioni sono legittime e permetterci, finalmente, di lavorare con più serenità".