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Riccardo Bruni e l’amore per la scrittura. Dal selfpublishing ai thriller di successo

GROSSETO Ci sono storie che, per il fatto di essere in qualche modo vicine a noi, rischiano di scorrerci accanto più...

Ci sono storie che, per il fatto di essere in qualche modo vicine a noi, rischiano di scorrerci accanto più silenziose di altre. È il caso di Riccardo Bruni, giornalista maremmano della Nazione (ecco la vicinanza, per dovere di cronaca) e del suo talento per la scrittura. Nato nel 1973 a Orbetello, dove consegue la maturità classica, si laurea in Scienze Politiche a Siena, dove attualmente vive. Appassionato di editoria digitale e produzioni indipendenti, negli anni Novanta comincia a pubblicare racconti sul web, passando poi alla scrittura più articolata e complessa dei romanzi. Inizia con l’autopubblicazione e la cosa gli porta fortuna, perché nel 2016 il giallo "La notte delle falene", edito da Amazon publishing, entra in corsa per il premio Strega e soprattutto viene notato dalla casa editrice La nave di Teseo che lo ripubblica. Forte di passione e tante idee, Bruni continua scrivere noir. Così prendono vita, tra gli altri, "La stagione del biancospino", "La promessa del buio" e la trilogia dell’avvocato Berni, fino ad arrivare, tra quattro giorni, all’uscita di "Mistral", un thriller di forte attualità, tra stalking e riciclaggio di denaro, ambientato in un luogo immaginario della nostra Maremma. Rossano Marzocchi