Cosa successe a Ribolla: l’anniversario di una tragedia immane in miniera

Era il 4 maggio del 1954 quando quarantatre lavoratori persero la vita per un’esplosione nel sottosuolo in provincia di Grosseto

Minatori in una foto del passato

Minatori in una foto del passato

Ribolla (Grosseto), 4 maggio 2024 – Un’esplosione che segnerà per sempre la Maremma. Un’onda d’urto che spazza via 43 vite, 43 minatori che avevano appena iniziato il turno nell’impianto della società Montecatini. 

Un lutto immane per Ribolla, frazione del comune di Roccastrada. Una manciata di km tra i campi e si raggiunge Grosseto.

Era il 4 maggio del 1954 quando la miniera di lignite che dava lavoro al paese esplose a causa di un accumulo di gas. Accadde nel pozzo “Camorra Sud”. Il turno del mattino era appena entrato dentro le viscere della terra. In 43 appunto non sopravvissero. Una tragedia annunciata a causa delle scarse misure di sicurezza.

Erano le 8.40 del 4 maggio quando avvenne la sciagura. Subito scattarono i soccorsi. Ribolla fu invasa da ambulanze e mezzi di soccorso. Furono giorni che sconvolsero la provincia di Grosseto. Decine furono gli orfani e le famiglie che persero padri, figli, fratelli. In tanti sentirono un boato in lontananza. Diversi familiari accorsero in zona, sperando che il loro caro riuscisse a uscire.

Per molti la speranza rimase vana. Cominciarono ad arrivare soccorsi e forze dell’ordine. Si cercava di tenere lontani i familiari dalla zona dell’esplosione, ma tutti volevano sapere. Un’angoscia che saliva di minuto in minuto. Furono recuperati i primi corpi, straziati da ustioni e spostamento d’aria. Gli stessi minatori di altre miniere aiutarono nel recupero dei corpi, che durò a lungo, per giorni e giorni. 

Ai funerali le bare erano avvolte nel tricolore. Furono mesi di grandi polemiche riguardanti la sicurezza sul lavoro, polemiche e dibattiti che furono a lungo alimentati su giornali e settimanali. 

Il problema di tutti e che ancora non è stato risolto è il dramma" delle morti sul lavoro, "che esiste ancora e sconvolge la vita delle persone – dice il segretario della Cgil Maurizio Landini – Perciò è importante non disperdere la memoria. La prima riflessione rispetto alla tragedia sul lavoro avvenuta a Ribolla nel 1954 è che i dati ci dicono che oggi c'è ancora molto da fare e non dobbiamo abbassare la guardia".