REDAZIONE GROSSETO

Quasi mille ragazzi a Grosseto: "Manifestiamo pacificamente contro il decreto anti-rave"

Sono sfilati in città, con tanta musica, voglia di ballare e stare insieme, ognuno libero di potersi esprimere. Tutto secondo regole e autorizzazione. Non sono passati inosservati e sicuramente si sono fatti sentire. .

Quasi mille ragazzi a Grosseto: "Manifestiamo pacificamente contro il decreto anti-rave"

di Maria Vittoria Gaviano

Che ci fosse qualcosa che stava accadendo in città lo si percepiva, da quasi ogni scorcio grossetano si stavano mobilitando veramente tante persone. Qualcuno senza maglia, altri con corone di fiori in testa, insomma ognuno libero di potersi esprimere nel suo modo ideale. Sono scesi per la città, la loro,con tanta musica, voglia di ballare e stare insieme. Tutto secondo le regole e sotto autorizzazione. Non sono passati inosservati e sicuramente si sono fatti sentire, perché era proprio questo il fine della manifestazione organizzata dal collettivo grossetano "Maremma ke street". Il riscontro? Meno di mille persone che si sono date appuntamento prima alla Cittadella dello Studente, per poi passare al D-Park e ultima tappa al piazzale dei circhi e nello spostamento non è mancato qualche passante che si è aggiunto, aggregandosi al gruppo. Il referente del movimento spiega il motivo della manifestazione che ha mobilitato una grande fetta della città. "Manifestiamo-spiega Lorenzo Corsetti- contro il decreto anti-rave, per avere dei nostri spazi e per far conoscere il nostro modo di vivere ed esprimere la nostra musica, visto che dopo questo decreto ci siamo ritrovati chiusi nel nostro guscio". Le osservazioni. "Sono scesi - dice- per strada tantissimi grossetani, anche se alcuni vengono da fuori come Pisa, Livorno, Roma. Si sono aggregati tantissimi amici, alcune famiglie che stavano passeggiando si sono unite e un signore che conosco molto bene e frequenta il parco con i suoi cani si è trattenuto mettendosi a parlare e conoscere tante persone. Il nostro intento è questo, l’aggregazione e la conoscenza collettiva, senza discriminazioni". Le prospettive future ci sono. "Se questa manifestazione andrà a buon fine- ha detto- ma il successo è assicurato, vogliamo proporre questo evento almeno una volta all’anno".

E come rispondono a chi li critica? "Vivi e lascia vivere – afferma – a noi hanno levato il posto dove esprimerci quindi scendo nelle strade". Un grande flusso compatto ha si è ritrovato per potersi sentire a suo agio contro ogni occhio indiscreto, lasciando correre ogni pregiudizio ed esprimendosi in maniera libera e spensierata, tanto da coinvolgere anche ci era solo di passaggio.