
Durante la festa per i 50 anni dalla sua istituzione si sono ripercorse le tappe. All’inizio fu sommossa, adesso sono tutti pronti a difenderlo e ad ampliarlo.
Allora non fu facile né scontato come oggi può sembrare. Adesso sono tutti consapevoli dell’importanza della sua tutela, ma all’inizio – quando si parlò di Parco – gli umori di qualcuno furono tutt’altro che benevoli.
Ma se il Parco della Maremma ha festeggiato il mezzo secolo di vita il motivo è proprio perché questa era la strada più giusta e più lungimirante da seguire, a dispetto della ’sommossa’ alimentata da chi 50 anni fa evidentemente aveva altre mire, per questo angolo di Paradiso in terra. Cittadini, agricoltori e contadini si misero di traverso: il tempo, i fatti e i risultati hanno dato loro torto. E anche parecchio. E questo viaggio lo hanno ripercorso i presidenti che si sono dati il cambio alla guida del Parco durante la festa organizzata per festeggiare. E tra i ricordi ci sono anche notizie di cronaca nera, tipo quelle che all’epoca raccontarono di auto incendiate.
"Il parco non è stato una concessione – dice il primo commissario del Parco, Luciano Giorgi –, ma una conquista di un luogo interiore nella consapevolezza di noi cittadini. Quando i cittadini hanno saputo dell’istituzione del parco ci hanno chiesto incontro e qualcuno ci aveva avvertito che avrebbero potuto lanciare i pomodori". "Andrea Vellutini iniziò poi l’era divulgativa – spiega Niccolò Mattei, presidente dal 1966 al 1938 –. Finì lo scontro con chi non riconosceva la tutela e ricchezza del territorio".
"Il parco lo devi conservare in modo rigoroso – ha detto Giampiero Sammurri, presidente dal 200 al 2012 –, ma la gente deve poter accedere: questa è la frontiera dei parchi". "Prima di esserne presidente, io il parco l’ho amato – dice Lucia Venturi presidente dal 2012 al 2022 –. Sono stata la prima presidente donna e tuttora l’unica. Mi auguro che in seguito ce ne siano anche altre". "Non era scontato anni fa pensare ad un ampliamento dell’area protetta – dice il direttore Enrico Giunta –, adesso invece stiamo lavorando proprio per raggiungere questo traguardo". "Il mio obiettivo – spiega l’attuale presidente Simone Rusci – è che il Parco diventi motore di risorse scientifiche. Si amplierà, saranno 1700 ettari di area golenale già approvati dalla giunta regionale su proposta del Parco stesso, e quando sarà avviato il Piano del parco sarà avviato anche l’iter per l’area protetta che arriverà fino a Ponte Tura, adiacente alla cittadella dello studente. E’ un corridoio ecologico. Adesso il clima comune è che questo intervento sia un’opportunità". "È un simbolo – afferma il presidente della Regione Eugenio Giani –. Il primo parco istituito dalla Regione che avrebbe aperto le porte agli altri in seguito, ma il primo amore non si scorda mai". "Festeggiamo un traguardo importante – dice il presidente della Provincia Francesco Limatola – frutto di una visione lungimirante che ha messo insieme uomo e natura". "Molte persone non lo volevano – ricorda l’onorevole Marco Simiani (Pd) –. Adesso ci sono persone che vogliono che il parco diventi più grande". "Il parco è un patrimonio di tutti, frutto di battaglie, visioni e lavoro – dice l’onorevole Fabrizio Rossi (FdI) – che hanno saputo coniugare la protezione dell’ambiente con la valorizzazione del territorio". "La proposta di ampliamento significa cambiare la percezione del parco e della città che deve riscoprirsi nel parco – dice l’assessore regionale Leonardo Marras –. E’ un grande messaggio evocativo".
Maria Vittoria Gaviano