
E’ stata molto partecipata l’assemblea pubblica che si è svolta a Ribolla dove si è parlato del progetto per l’impianto di biometano a Pian del Bonucci. Loretta Pizzetti, del comitato "Val di Farma", ha introdotto la serata alla quale sono intervenuti, a seguire, Antonio Brina in rappresentanza di alcune aziende agricole del territorio, Matteo Della Negra per il comitato "Aria Pulita" di Grosseto, Roberto Barocci per il "Forum Ambientalista". Ha chiuso la serata il sindaco di Roccastrada, nonché presidente della Provincia, Francesco Limatola. "L’impianto a biogas non si può fare e faremo di tutto affinchè non accada". E’ questo in soldoni il pensiero che è scaturito alla fine dell’assemblea. "E’ emerso chiaramente che il progetto è lacunoso e che le ultime integrazioni presentate dall’azienda Mpn 1 Green Energy non fanno che ribadirne i problemi che erano emersi – ha detto Loretta Pizzetti di Val di Farma – Sono molteplici le criticità non risolte, criticità messe in risalto anche nella mozione contraria all’impianto votata all’unanimità dal Consiglio Comunale di Roccastrada proprio lo stesso 30 settembre e annunciata dal sindaco alla cittadinanza". Il progetto è tra l’altro anche "incompatibile con il Piano di Indirizzo Territoriale del Comune, creerebbe grossi problemi di viabilità – aggiunge – manca di precise indicazioni sulla provenienza delle materie da digestare e di smaltimento di quelle digestate, manca di analisi sui possibili inquinanti e sulle eventuali conseguenze di eventi avversi e pericolosi (esplosioni, esondazioni), non considera l’impatto da un punto di vista paesaggistico e quindi anche economico: il Castello di Montemassi, fiore all’occhiello del Comune di Roccastrada, si affaccia proprio su quell’area e nelle immediate vicinanze sono presenti molte aziende agricole, anche biologiche, e agriturismi, che subirebbero sicuramente un grave danno da un’eventuale realizzazione dell’impianto". Secondo i comitati poi altri e molteplici "sono i "problemi" emersi durante la serata che si è conclusa con un "appuntamento" dopo il 5 ottobre. La cittadinanza ha infatti colto l’appello dei Comitati a dare il loro apporto per contrastare la realizzazione dell’impianto". "Le preoccupazioni più grandi – chiude Loretta Pizzetti – degli abitanti di Ribolla sono legate all’eventualità dei cattivi odori e al pericolo di inquinamento del pozzo Ribolla, dal quale dipende l’approvvigionamento di acqua potabile di tutta la frazione, situato a soli 230 metri dall’area individuata per la realizzazione dell’impianto". In attesa della Conferenza dei Servizi che chiarirà molte cose.