Morì a causa dell’amianto, condanne confermate

La Corte di Appello non modifica la sentenza di primo grado su Ballini. I ministeri dell’Interno e della Difesa devono risarcire la vedova

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Monte Argentario (Grosseto), 25 maggio 2023 - La Corte di appello di Firenze ha confermato la condanna dei ministeri dell’Interno e della Difesa a riconoscere vittima del dovere Antonio Ballini, di Monte Argentario, morto nel 2014, all’età di 69 anni, per un mesotelioma pleurico dovuto all’amianto dopo aver svolto il servizio di leva in imbarcazioni della Marina Militare tra il 1965 e il 1967, occupato "sia in attività di manutenzione, che di conduzione, con diretta manipolazione di componenti contenenti amianto". È quanto rende noto l’ Osservatorio nazionale amianto che la scorsa estate aveva comunicato la sentenza di primo grado, ora confermata, della condanna dei due ministeri a risarcire con una somma di circa 400mila euro la vedova del militare.

La vedova e il figlio Marco si erano rivolti all’Ona e all’avvocato Ezio Bonanni, per ottenere giustizia. "In primo grado il Tribunale ha disposto il pagamento del vitalizio e della speciale elargizione alla vedova, ma i ministeri hanno presentato appello". Nella sentenza di primo grado il giudice ha sottolineato come "l’esposizione ad amianto del Ballini sia avvenuta in occasione dello svolgimento di attività di servizio" e che "l’esposizione remota ha una valenza maggiore rispetto alle esposizioni successive".

Ballini, dopo la leva, aveva lavorato per 25 anni nel cantiere navale di Porto Ercole, "dove era stato sicuramente esposto all’amianto". La Corte d’appello ha spiegato però che l’esposizione nel periodo del servizio militare si pone come "concausa" della malattia e ha ricordato un documento dell’Inail del novembre del 2012 dove viene affermato che "una volta che sia innescato il processo che irreversibilmente conduce alla manifestazione della malattia, ogni esposizione successiva non ha effetto; il tempo trascorso dall’esposizione assegna un peso maggiore alle esposizioni più remote".