
Contestualmente all’acquisto di una moto, i genitori avevano sottoscritto una polizza assicurativa con la speranza che non dovesse mai servire...
Contestualmente all’acquisto di una moto, i genitori avevano sottoscritto una polizza assicurativa con la speranza che non dovesse mai servire ma anche la certezza che, al bisogno, la garanzia sarebbe intervenuta in supporto. Purtroppo si è materializzato il caso più grave previsto in copertura, quello "morte", ma a più di un anno dalla tragedia, e nonostante una sfilza di solleciti, la Compagnia non ha ancora liquidato un euro.
E’ quanto segnala Studio3A-Valore Spa per conto dei familiari di Mattia Cappellani (nella foto) che si erano rivolti allo studio per essere assistiti in tutte le attività e le pratiche collegate all’incidente di cui è rimasto vittima il figlio. Il giovane, che risiedeva a Scansano, ha perso la vita in seguito a un terribile scontro frontale avvenuto il 2 giugno 2024 con un’altra moto condotta da un suo compaesano di 38 anni. Il pm Federico Falco, ha aperto un procedimento penale a carico di ignoti, poi ha chiesto l’archiviazione al Gip essendo deceduti entrambi i centauri coinvolti e non essendo emerse responsabilità di soggetti terzi.
"Ma in ogni caso, qualsiasi fosse stato l’epilogo – dicono i titolari di Stdio 3A –, non avrebbe comunque influito sull’applicabilità dell’assicurazione in questione, perché qui non si parla di Rc Auto che risponde sulla base delle responsabilità degli incidenti, ma di una ’polizza vita’ che copre automaticamente tutta una serie di eventi dannosi, quali infortuni, indennità di ricovero anche per malattie, e naturalmente il decesso, con un massimale di duecentomila euro. Il salato premio annuale (612,96 euro), era stato regolarmente versato, l’assicurazione avrebbe quindi dovuto pagare in tempi ragionevoli la somma pattuita".