Grosseto, 15 agosto 2024 – "Stiamo assistendo ad un boom di meduse mai visto. Prima erano eventi occasionali: adesso le proliferazioni avvengono ogni anno e durano più a lungo. È un problema sia economico che ecologico". A spiegarcelo è la Letizia Marsili, professoressa ordinaria di Ecologia all’Università di Siena che ci fa il punto sulla situazione nella costa della Maremma.

Professoressa, come mai così tante meduse?
"È il risultato di fattori sia naturali che antropici. Il primo motivo è il cambiamento climatico: l’aumento delle temperature porta ad una proliferazione delle meduse perché ne stimola la riproduzione visto che preferiscono le acque calde. Un altro motivo è la diminuzione dei pesci che mangiano le larve delle meduse, i polipi, come appunto i tonni e i pesci luna. Se non ci sono predatori, la proliferazione delle meduse è una conseguenza. Tra i fattori antropici, legati all’attività umana, c’è l’inquinamento urbano e agricolo che ha riversato in mare più nutrienti, come il plancton che è il cibo principale delle meduse".
La presenza delle meduse nei nostri mari è un problema?
"Sì, è un problema sia economico, che ecologico che sanitario. Economico perché crea danni alle attività che si svolgono sul mare come la pesca ma anche il turismo.Dal punto di vista ecologico lo sono perché tolgono risorse ad altri pesi visto che assumono principalmente plancton. Va sempre considerato che quando c’è un’alterazione di una specie, che appunto prolifera, ne consegue sempre un’alterazione dell’’ecosistema che ha un suo equilibrio. Infine, lo sono dal punto di vista sanitario perché spesso dopo esser punti ci si rivolge al pronto soccorso".
Ecco, sono pericolose le meduse dei nostri mari?
"Le nostre meduse, come quella Cassiopea, sono leggermente urticanti e non creano grandi problemi. Però abbiamo anche meduse che arrivano da ambienti tropicali, grazie al canale di Suez, più urticanti come la medusa luminosa".
C’è un modo per contrastare l’invasione?
"Sarebbe stato meglio prevenire anziché curare. Ora siamo però in un punto in cui dobbiamo, più che contrastare, gestire. Potremmo usare delle reti per impedire alle meduse di arrivare nelle coste. Oppure, una volta pescate, di usare in un percorso di economia circolare: usarle per la cosmesi e la farmacologia, oppure nell’industria alimentare".
Come?
"Le tossine che hanno potrebbero essere usate anche per la cosmesi, anche per farci delle creme. Non devono essere considerate un rifiuto".
Ma presenza di meduse significa che le nostre acque sono pulite?
"No. Assolutamente no. Significa che sono acque calde e ricche di nutrienti".