Mediateca digitale della Maremma. Taglio del nastro per la nuova sede

La Mediateca Digitale della Maremma a Grosseto inaugura nuova sede per conservare e digitalizzare la memoria storica locale, grazie al supporto della Fondazione Cr Firenze. Attività culturali e sociali in collaborazione con varie associazioni per promuovere la rigenerazione urbana.

Mediateca digitale della Maremma. Taglio del nastro per la nuova sede

Mediateca digitale della Maremma. Taglio del nastro per la nuova sede

Vedere le Fiat 500 e le Fiat 124 transitare in piazza Duomo, lo stile inconfondibile degli anni Cinquanta, e piazza Rosselli con Palazzo Cosimini, rende tutto un po’ strano ma molto affascinante. E poi ancora, Aldo Moro in visita alla fabbrica Paoletti, la prima "Maremmata", anche la demolizione del Cosimini, la nevicata del ‘56, la partenza di Fogar da Castiglione, Saragat a Grosseto, l’alluvione del ‘66, il Grosseto in serie C nel ‘74. Immagini tratte dall’archivio Pucci che conservano la memoria storica grossetana nella sua essenza, fatta indubbiamente di momenti in cui c’era tanta voglia di stare insieme. Questa voglia di riunirsi ce l’ha anche la Mediateca Digitale della Maremma che ieri ha inaugurato la nuova sede nel Chiasso delle Monache, grazie al bando provinciale vinto da Kansassiti. All’interno l’archivio e le attrezzature della mediateca per attività dedicate al cinema come corsi, scuola di regia e recitazione, proiezioni e cineforum, laboratori. Per creare un percorso di rigenerazione urbana, culturale e sociale collaborano le associazioni Clan, Vie dell’Orto, Storie di Cinema, Clorofilla, Archivio Gori, Comitato territoriale grosseto, Khorakhanè e Fototeca della Maremma di Carlo Bonazza. Sostiene il progetto Fondazione Cr Firenze. "Chiunque può contattarci – dice Alice Coiro – e portare bobine e pellicole che digitalizzeremo gratuitamente". "Abbiamo già trasformato in filamti 160 bobine – dice Francesco Ciarapica –. Tra questi un esperimento pedagogico di Follonica degli anni Ottanta, alle medie". "È un lavoro prezioso – dice Carlo Vellutini di Fondazione Cr Firenze – che restituisce una ricostruzione storica grossetana".

Maria Vittoria Gaviano