Madonnino e Game Fair. Tecnologiche start up conquistano la scena. Ma la tradizione è unica

L’occasione è stata, all’interno della Fiera, la presentazione della quindicesima edizione del "Premio 2031", ovvero la piattaforma di riconoscimenti per l’innovazione più importante in Italia .

Madonnino e Game Fair. Tecnologiche start up conquistano la scena. Ma la tradizione è unica

Madonnino e Game Fair. Tecnologiche start up conquistano la scena. Ma la tradizione è unica

Passeggiare per la Fiera per assaporare il presente. Ma ieri è stato possibile viaggiare nel futuro, e fare un salto indietro nel passato, allo stesso tempo. Correre in avanti, senza dimenticare radici e tradizioni. alle porte di Braccagni con il classico paesaggio maremmano, la cornice che accompagna la Fiera del Madonnino e il Game Fair Italia, all’interno del complesso fieristico si respira ciò che è il presente. Ma ieri anche grande spazio a ciò che sarà il futuro dell’agricoltura con una compilation di convegni al padiglione innovation farm agricoltura 5.0 molto partecipati. Sempre alla palazzina dell’innovazione la presentazione della XIV edizione del Premio 2031 - la piattaforma di premi per l’innovazione più importante in Italia e una delle più rilevanti a livello internazionale, con venti start up presenti. "Abbiamo fatto incontrare – afferma Giovanni Mascagni, responsabile provinciale di Confindustria – start-up nazionali e internazionali nell’innovazione del campo dell’agricoltura. Abbiamo inoltre ospitato 200 studenti grossetani per incontrare start-up e imprese".

"Ci occupiamo – spiega Luigi Galimberti fondatore Beeco – di innovazione in campo agricolo. Beeco è uno start-up dove idee diventano imprese sul mercato". "L’agricoltura – ha detto Paolo Rossi direttore Confagricoltura – ha sempre più bisogno di interagire con i sistemi informatici per valorizzare le nostre produzioni e migliorare la redditività". "L’agricoltura – spiega Claudio Capecchi presidente provinciale della Cia – si è evoluta dal punto di vista tecnologico con la meccanizzazione e ora con l’uso del digitale che avvantaggia il benessere delle persone, ambiente e del reddito".

Legati alla tradizione e pronti a difenderla, sono gli uomini del Cemivet. "Sono 150 anni che Cemivet si occupa dell’allevamento del cavallo per conto del Ministero della Difesa – ricordano –. La capacità produttiva è di 30 puledri all’anno e un’importante figura è quella dei butteri con il loro sapiente aiuto". In un viaggio tra futuro e passato, la Fiera continua ad accogliere numerosi visitatori, attratti dell’agricoltura, attività all’aria aperta e tanti stand gastronomici.

A proposito di prodotti locali, c’è una grande presenza in fiera di chi li promuove, sostenendo gli agricoltori. A colpo d’occhio è un raggio di sole nella fiera, "l’isola gialla" fatta di chi difende il Made in Italy: Coldiretti. Associazione di categoria che ha allestito due file di stand con al centro uno spazio per poter assaporare i prodotti offerti. "Sono presenti – afferma Milena Sanna, direttrice di Coldiretti – 20 produttori che portano le eccellenze del territorio non solo locale e regionale ma nazionale. La nostra filosofia è la promozione del made in Italy, del cibo sano e del km zero". Una fiera divertente, interessante, informativa ma anche da gustare. In una parola, dinamica. Cavalcando la tradizione ma tenendo vicino a sé l’ondata dell’innovazione , un po’ come lo spettacolo che presenta il Cemivet per tutti i giorni di fiera con i butteri e i suoi puledri.

Maria Vittoria Gaviano