DARIO CRIPPA
Cronaca

Lezioni alla bambina malata, la maestra e l’alunna si ritrovano dopo 35 anni: “L’emozione ci ha travolte”

Da Napoli a Monza per la leucemia. Poi l’appello web da Grosseto...

Annalisa Prevete oggi ha 42 anni

Annalisa Prevete oggi ha 42 anni

Grosseto, 16 gennaio 2024 – Nella stanza d’ospedale c’è una bambina di 8 anni. Sta male, ha la leucemia, le hanno dato poche speranze a Napoli e i genitori l’hanno portata a Monza, all’ospedale San Gerardo, dove c’è una squadra di medici e infermieri che fa miracoli. La piccola si sente sola, ma a infonderle coraggio c’è una ragazza, ha 26 anni. Ed è la sua maestra in corsia: “Oggi ti leggerò una storia, non preoccuparti”. Quella bimba è cocciuta, ci crede, studia. E piano piano risponde alle cure. Guarisce. E oggi, dopo 35 anni, è riuscita a ritrovare quella maestra, quell’angelo che quando era piccola l’aveva aiutata a non perdere un anno di scuola e soprattutto le speranze. Annalisa Prevete oggi ha 42 anni, fa la tata e vive in provincia di Grosseto. E non può dimenticare quei dieci mesi, i più difficili della sua vita. Ha pubblicato un annuncio su facebook, (sul Gruppo «Sei di Monza se...») per cercare. E il miracolo è avvenuto: la dolce maestra si è materializzata. E le due donne hanno potuto riallacciare quel legame, solo al telefono per ora. Stefania Fiorucci, 60 anni, che l’anno prossimo andrà in pensione, si commuove: “Siamo rimaste al telefono per un’ora e mezza”. “A Napoli – ricorda la ex bimba – dissero che ero molto grave, ma non sapevano che fare. Mi portarono a Genova, poi all’ospedale di Monza, che ancora ringrazio. Ricordo il viaggio, il sole di agosto. Mia mamma aveva appena scoperto di essere incinta e mio padre doveva restare a Napoli per accudire il mio fratellino di 4 anni e mezzo. Quando venivano a trovarmi piangeva...”. Annalisa sta quasi un anno in terapia, “ero timida, un po’ chiusa, avevo perso tutti i capelli”. Ma ce la fa. E un tassello fondamentale nel processo di guarigione lo gioca la giovane maestra. L’idea del Comitato Maria Letizia Verga di una scuola in ospedale funziona.

“Andavo a trovarla tutti i giorni – ricorda la maestra –, in corsia e anche al residence dove la sua mamma aveva affittato una stanza. Non potevo mancare, ero il suo unico contatto con un mondo al di fuori della malattia e della sofferenza… e anche per me è stata l’esperienza più forte, difficile e sconvolgente della mia vita. Ritrovare quella bambina a distanza di 35 anni è stata un’emozione incredibile”. Stefania Fiorucci oggi ha 60 anni e insegna ancora nella stessa scuola elementare dove aveva iniziato. “Ero giovanissima, avevo solo 26 anni e attraversavo un momento particolarmente positivo della mia vita. Avevo appena iniziato a lavorare, di lì a pochi mesi mi sarei sposata... e mi chiesero se ero disposta a insegnare anche in ospedale, un nuovo progetto per i bambini dei reparti di Emato-oncologia Pediatrica. Fu una scelta che mi cambiò la vita”.

“Una persona dolcissima, e tosta – chiosa Annalisa –. Mi incoraggiava, sapeva spronarmi. Ricordo la sua voce che infondeva calma e tranquillità, quando stavo malissimo per le terapie, e continuavo a vomitare, arrivava e mi dava coraggio”. Nasce un rapporto meraviglioso. “Ci siamo scritte per anni. E quando tornavo a Monza per i controlli, mi fermavo a mangiare a casa dei suoi genitori”. Intanto Annalisa si sposa, si trasferisce in Toscana, si fa una famiglia e partorisce una figlia che oggi ha 13 anni. Le lettere si perdono e anche gli indirizzi.

“Finché ho deciso, senza dir niente a nessuno, di provare a cercarla”. La maestra viene sommersa di messaggi. Tantissime persone la conoscono. «Io non sono social – precisa la maestra –, ma il mio telefonino ha cominciato a essere bombardato di messaggi e telefonate. A scuola sono venuti a cercarmi e a farmi vedere l’annuncio di Annalisa…. l’ho letto 10 volte». Alla fine, le due donne si ritrovano. “Voglio abbracciarla: è una persona meravigliosa”, dice emozionata Annalisa. La maestra Stefania riflette: “In ospedale ho capito quali erano le cose davvero importanti nella vita. Spesso, quando vedevo bambini così piccoli stare male, correvo a piangere”. La telefonata con la «sua» ex bambina è stata emozionante: «Mi ha anche spedito una sua foto – dice la maestra –. L’ho riconosciuta subito, il sorriso, quella bocca». E Annalisa: «Io ho riconosciuto subito la sua voce… l’avrei fatto fra mille, è ancora la stessa che ricordo di quando ero bambina». E adesso? “Appena sarò in pensione – promette la maestra – andrò a trovarla”.