SABINO ZUBBA
Cronaca

L’appello dell’associazione Vita: "Polverosa a rischio alluvione. Argine e scolmatore non bastano"

Leonzi: "Per il fiume rappresenta una zona franca, che diventerebbe il punto debole dove confluirebbe più acqua del passato con conseguenze inimmaginabili. Servono interventi a monte del ponte di Marsiliana".

L’appello dell’associazione Vita: "Polverosa a rischio alluvione. Argine e scolmatore non bastano"

Giove Pluvio ha graziato la bassa Maremma, in questa prima parte dell’autunno che ha visto cadere più di una bomba d’acqua sulla Toscana, ma non ha placato le preoccupazioni di chi, in passato, ha dovuto fare i conti con le alluvioni. Tra loro tutte quelle persone che hanno subito le conseguenze dell’alluvione di Albinia del 2012, riuniti nell’associazione Vita per far sentire la loro voce riguardo alla messa in sicurezza del bacino dell’ Albegna. Per loro, le recenti immagini della piana di Campi Bisenzio, sono stati una ferita nel cuore che fa riemergere quei brutti ricordi. "Da allora sono stati fatti passi in avanti ed anche diversi lavori, dall’argine remoto a valle del ponte di Marsiliana alla sistemazione e pulizia dell’alveo del fiume Albegna che, nel tratto finale, permette un migliore scorrimento delle acque – dice Aldo Leonzi, attuale presidente di Vita – ma le criticità e le preoccupazioni rimangono, soprattutto per la zona di Polverosa, dove l’argine remoto non ha effetto e nemmeno il nuovo scolmatore in costruzione avrà influenza, visto che il suo operato partirà più a valle del ponte sul Magione, il canale che raccoglie le acque dalle colline della Parrina".

E’ dal 2019, infatti, che la gente di Polverosa sta segnalando questa discrepanza, dovuta al fatto che l’argine remoto di Marsiliana reimmette le acque nel fiume prima di Polverosa, mentre la nuova opera di Campo Regio, dove peraltro la fine dei lavori è in ritardo in attesa che Anas effettui un sottopassaggio delle acque sotto l’Aurelia, attenuerebbe la pressione solo a valle della stessa frazione. "Esiste una zona franca per il fiume dove, una malaugurata alluvione causerebbe danni addirittura superiori al 2012 – Leonzi – perché se esonda a monte viene protetta la zona di quarto Albegna, mentre a valle del Magione si tutela, aggiungo giustamente, la cittadina di Albinia, ma Polverosa diventerebbe il punto debole dove confluirebbe più acqua del passato con conseguenze inimmaginabili. Per questo motivo chiediamo interventi più a monte del ponte di Marsiliana dove ancora non è stato fatto nulla o, quei pochi interventi sono sta già stati spazzati via dalle acque".

La richiesta degli abitanti della piana dell’Albegna è, dunque da tempo, ben precisa e tesa a far sì che venga diminuita la portata del fiume più in alto, in modo che anche le nuove opere possano funzionare meglio. "Abbiamo chiesto di rallentare la forza del fiume al di sopra del ponte di Marsiliana, soprattutto dopo che la grande piena del 2019 si fermò pochi centimetri dal colmo dell’argine – continua Aldo Leonzi – e si è parlato di argini traversi e di bacini di raccolta delle acque, che avrebbero potuto servire anche come serbatoi per antincedio, ma nulla è stato fatto. Stiamo ancora aspettando la progettazione. Di recente abbiamo incontrato i deputati Fabrizio Rossi e Marco Simiani, con la speranza che questo iter si accelleri prima della prossima bomba d’acqua".