L’Amiata dei record: "Presenze ottime ma non è tutto oro quello che luccica"

Secondo gli imprenditori appartenenti alla rete di Bookingamiata.com, i dati dell’Ambito turistico non danno un quadro esatto della situazione "In vent’anni aumentate le strutture ricettive e diminuiti i visitatori".

L’Amiata dei record: "Presenze ottime ma non è tutto oro quello che luccica"

L’Amiata dei record: "Presenze ottime ma non è tutto oro quello che luccica"

E’ trascorsa appena una manciata di giorni da quando l’Ambito turistico Amiata ha presentato i dati positivi relativi ai flussi turistici in montagna e adesso alcune imprese alberghiere, quelle cioè appartenenti alla rete di Bookingamiata.com, evidenziano altri aspetti, sottolineando, nonostando gli ottimi risultati in termini di presenze, le difficoltà di chi lavora nel settore turistico. "Siamo molto lontani dalle presenze che si registravano nel primo decennio del 2000 – spiegano –. Se nel 2005 avevamo 149 strutture per 200mila presenze, nel 2023 abbiamo 229 strutture per 185 mila presenze".

Facile capire che la torta non solo si è rimpicciolita ma deve essere spartita tra molte più aziende. Altro aspetto che, nell’interesse degli operatori, dovrebbe essere considerato è che i dati, negli ultimi anni sono notevolmente cambiati, nelle statistiche si sono inseriti l’extra alberghiero e gli affitti brevi con il risultato che, anche a fronte di chiusure di strutture alberghiere, il totale dei posti letto è notevolmente aumentato.

"Se oggi rapportiamo un dato di occupazione media per posto letto il risultato restituisce un decremento di circa il 17% in meno – proseguono gli imprenditori del settore dell’accoglienza –. Questo significa che le strutture turistiche con l’ampliamento della platea si stanno impoverendo e non generano reddito per i loro proprietari e questo, infatti, è ciò che si vede nella realtà". Aspetti questi molto importanti e che per BookingAmiata non sono considerati da chi sta portando avanti l’attività dell’Ambito Amiata, sia dall’organo di indirizzo (conferenza dei Sindaci) sia da chi porta avanti le attività sul territorio.

Forti critiche nei confronti dell’ultima iniziativa che si sta svolgendo in queste settimane sull’Amiata e cioè il "Patentino dell’Ospitalità". "Si tratta – dicono – di uno strumento replicato sterilmente in gran parte degli ambiti toscani, che seppur venduto come strumento qualificante dell’accoglienza non rappresenta altro che un corso di formazione a chi si affaccia al mondo della ricettività ma di nessun aiuto a chi svolge l’attività professionale". Insomma, per una parte degli imprenditori del settore turistico amiatino le azioni messe in campo non sono adeguate a migliorare il trend dei flussi.

"Questo nostro intervento non deve essere preso come una polemica sterile – ribadiscono – ma come uno stimolo e una critica costruttiva perché vengano messe in piedi azioni adeguate alla promozione della conoscenza del nostro territorio". Infine dicono: "La richiesta è rivolta alla Conferenza dei sindaci – concludono – al fine di porre in essere il giusto cammino necessario al territorio e non la volontà di collaboratori o consulenti degli organi regionali che programmano le stesse identiche azioni su tutti i territori. L’Amiata ha la sua dignità turistica".