Oggi, 28 anni fa, moriva a Grosseto Aristeo Banchi, detto Ganna. Nato nel capoluogo maremmano nel 1907 da Maria Turini e Pilade, inizia giovanissimo a lavorare come fornaio insieme al padre. Entra presto in contatto con il Partito comunista e partecipa all’organizzazione clandestina del partito in Maremma, diventandone coordinatore. Nel 1930 viene condannato dal Tribunale speciale a due anni di reclusione per organizzazione comunista e tradotto nel carcere di Viterbo. Negli anni successivi subirà alcuni arresti cautelativi e nel 1940 un anno di confino a Sant’Angelo dei Lombardi. Durante la resistenza, Banchi partecipa attivamente al movimento partigiano di liberazione in Maremma, come comandante, nella Formazione Gramsci della Brigata Garibaldi Bis, costituita nel 1944 anche per sua volontà e operante nel territorio di Roccastrada. In quel periodo gli viene dato il soprannome di Ganna, che gli resterà incollato addosso. Successivamente Banchi redige le sue memorie, rivelatesi poi un documento molto importante per la ricostruzione storica degli avvenimenti riguardanti quel periodo. Nel 1993 l’Arci pubblica i testi del capo partigiano Ganna con il libro dal titolo "Si va pel mondo"
a testimonianza storica di quei fatti.
Rossano Marzocchi