
La tappa di "Botteghe in Vetrina". Macelleria Chiti, una storia da conoscere
Torna domani "Botteghe in Vetrina" e protagonista è la Macelleria Chiti. Quella grossetana è la quinta tappa del progetto di Confcommercio nell’ambito di "Vetrina Toscana" realizzato con il sostegno di Regione e Toscana Promozione Turistica e il contributo di Unioncamere. La storica macelleria grossetana avrà modo di raccontarsi sui profili social di Vetrina Toscana. Ed è così che nel pomeriggio di domani, una troupe girerà dei video nel locale di via Adige 35. Spazio sarà dato anche alle straordinarie produzioni casearie di Graziano Franceschelli, tra i fornitori della macelleria Chiti. Alle 17.30 inoltre ci sarà la "Merenda in Bottega", una golosa degustazione aperta in esclusiva alla stampa locale per far conoscere meglio valori e vocazioni delle imprese coinvolte. Una storia, quella della macelleria grossetana che affonda le origini nel 1919, quando il pastore Pasquale Chiti perse l’intero bestiame a causa di una malattia. Dopo essersi fatto assegnare una porzione di terra da bonificare, nonno Pasquale riuscì, in via de’ Barberi, ad aprire il primo emporio cittadino di generi alimentari; nei primi anni ’50, il negozio si trasformò una salumeria-macelleria, che venne spazzata via alluvione del 1966. Ripartiti da zero, all’inizio degli anni 2000 il negozio venne trasferito in spazi nuovi in via Adige, dove si trova attualmente, quindi l’incendio del 2017 e la distruzione tutti i locali, ed una nuova, l’ennesima, ripartenza da zero. Guidato da Roberto Chiti, figlio di Leo e dalla sua famiglia, il salumificio oggi è una bella e fiorente attività che guarda al futuro. Non finisce qui perché, a proposito di digitalizzazione, la Macelleria Chiti ha aperto lo shop on line sul suo sito internet.