
La strage di Niccioleta. Il ricordo degli ottantatré martiri
I mesti rintocchi delle campane della chiesetta del villaggio minerario di Niccioleta, annunciano l’imminente inizio della Messa, celebrata da don Filippo Balducci, per ricordare i martiri dell’eccidio nazifascista. Ma la tanta gente, e non solo gli abitanti della frazione massetana, accorsa per ricordarli era già davanti alla chiesa, che si è dimostrata troppo piccola per accogliere tutti coloro che hanno voluto commemorare le vittime della strage nazifascista che, proprio 80 anni fa, colpì la classe operaia massetana. Ottantré minatori, che lavoravano in quelle gallerie dove si estraeva pirite, furono presi: qualcuno trovò la morte proprio dietro al forno della borgata, mentre gli altri vennero sterminati nella vicina Castelnuovo. Don Filippo ha ricordato come, seppur trascorsi tanti anni, la popolazione, non solo di Niccioleta, "non vuol buttar via il seme che è caduto per farne un tesoro".
Poi nel piazzale del Minatore davanti a numerose persone commosse, Linda, alunna di terza media, che annovera alcuni componenti della sua famiglia tra i martiri dell’eccidio, ha voluto presentare, emozionatissima, una parte della sua "tesina" dedicata alla strage. Irene Marconi, neoeletta sindaca di Massa Marittima, alla sua prima uscita ufficiale, nel suo intervento si è soffermata sulla tragicità dell’evento, concludendo le sue parole con un’ "ottava" che aveva composto anni fa e dedicata proprio all’eccidio.
Sul palco si sono succeduti Luciano Calì presidente provinciale dell’Anpi, Ilaria Cansella direttrice dell’Isgrec e Daniele Borioli della rete "Paesaggi della Memoria". Infine, è toccato al presidente della Regione, Eugenio Giani, concludere la serie degli interventi. Il Governatore ha sottolineato la necessità di " non intitolare vie, piazze o addirittura dedicare francobolli a chi ha partecipato in qualche modo, alle stragi compiute dai nazifascisti che hanno colpito non solo la Toscana". "Mi riferisco – ha detto Giani – alle vie o piazze dedicate ad Almirante o al francobollo predisposto per ricordare Italo Foschi".
Giani ha quindi ricordato anche il gesto del re d’Italia Vittorio Emanuele III, che firmò le leggi razziali mentre era a caccia a San Rossore. Sulle note della banda di Torniella un lungo corteo è infine arrivato al monumento ai caduti, proprio alle porte del paese, dove la sindaca Irene Marconi ha deposto una corona d’alloro.
Roberto Pieralli