
Foto di gruppo per i vertici Confcommercio e Fipe, lo chef Emilio Signori e gli ’aspiranti chef’ della scuola Sant’Anna
Il tempo massimo di permanenza del pane in acqua per la panzanella in acqua è tre secondi, e deve essere proprio contato. Un piatto semplice, rustico, ma identificativo del territorio maremmano. Da qui nasce il titolo "1...2...3... Panzanella!", un gioco diventato educazione alimentare. L’iniziativa è di Fipe Confcommercio svolta nell’Istituto Sant’Anna, la scuola d’infanzia e primaria paritaria. L’evento si è svolto ieri nell’ambito della Giornata della Ristorazione che ha coinvolto circa 40 alunni delle due classi quarte della scuola primaria. L’iniziativa ha avuto come obiettivo quello di avvicinare i più piccoli alla cultura del cibo consapevole attraverso attività didattiche, laboratori sensoriali e incontri con professionisti della ristorazione.
Protagonista della mattinata, lo chef Emilio Signori, titolare della Locanda La Luna di Tirli, che ha guidato i bambini in un viaggio tra sapori, odori e valori: dalla stagionalità degli ingredienti alla riscoperta della cucina regionale italiana, passando per l’importanza della lotta allo spreco alimentare e della scelta di prodotti locali. Oltre alla preparazione della panzanella, i bambini sono stati coinvolti in una gara-quiz sui piatti regionali e in una divertente prova olfattiva ’al buio’, per riconoscere alcuni ingredienti attraverso l’olfatto. Insomma una sorta di mattinata in classe come nelle cucine di MasterChef.
"La cultura del cibo parte da quando siamo piccoli – dice Gabriella Orlando, direttrice Confcommercio –. Abbiamo infatti volutamente coinvolgere i bambini di una scuola primaria così che già dalle elementari possano portare valori che solo i ristoratori possono dare". "Quest’anno il simbolo il simbolo della giornata era l’uovo e lo stare insieme – dice lo chef Signori –. Ho provato un’emozione forte nelle classi perché ho visto tanto interesse nei bambini nel fare, cucinare e parlare delle tradizioni. Abbiamo scelto un piatto contadino che presenta negli ingredienti anche il cetriolo, che non tutti i bambini mangiano. Dunque, un assemblaggio vero e proprio dei sapori del territorio".
La storia del conteggio arriva proprio dal racconto dello chef: "E’ un ricordo, mia nonna mi ha fatto amare la cucina quando mi spiegava che il pane doveva stare in ammollo per 1...2...3...! Da lì non ho più lasciato la cucina". "La terza edizione della Giornata della Ristorazione è un’opportunità preziosa per raccontare il valore della nostra categoria – dice il presidente Fipe Danilo Ceccarell – con iniziative come questa vogliamo rafforzare il legame tra ristorazione, territorio e comunità, e costruire una tradizione che parli di futuro, qualità e coesione sociale". "Crediamo nell’educazione alimentare – dice Roberto Gerali coordinatore attività didattiche dell’Istituto –. I bambini sono la nostra speranza e dobbiamo credere nelle loro capacità, che possono scoprire nel tempo".
Maria Vittoria Gaviano