La Festa della Repubblica: "La Pace si costruisce con i gesti di ogni giorno"

Il prefetto Paola Berardino sottolinea l’importanza anche delle azioni quotidiane "Dobbiamo essere consapevoli che la libertà altrui completa la nostra libertà".

La Festa della Repubblica: "La Pace si costruisce con i gesti di ogni giorno"

La Festa della Repubblica: "La Pace si costruisce con i gesti di ogni giorno"

Era l’alba di settantotto anni fa quando uomini e, per la prima volta, donne si recarono alle urne per decretare attraverso il referendum istituzionale quale forma di Stato dare al Paese.

A Grosseto ieri la cerimonia per la Festa della Repubblica è iniziata in piazza Rosselli con l’alzabandiera. Il prefetto di Grosseto, Paola Berardino, durante il suo discorso ha rivolto il auo pensiero principalmente alle future generazioni. "Il 2024 – ha detto il prefetto – sarà un anno importante per la democrazia in Europa, in particolare la prossima settimana milioni di cittadini potranno scegliere il loro rappresentante al parlamento europeo. Prima che un dovere, partecipare alla vita e alle scelte della comunità, è un diritto di libertà per la costruzione del futuro. Partecipare significa farsi carico della propria comunità. Votare e competere in modo corretto per ottenere i voti degli elettori sono due facce della stessa medaglia, rappresentando il modo migliore per confermare e tutelare la scelta compiuta 78 anni fa dalle generazioni passate".

"Parlare di pace oggi non è astratto buonismo – ha detto ancora –, al contrario è il più recente e concreto esercizio di realismo. Un esercizio quotidiano perché la pace va costruita coltivando i gesti di ogni giorno, nel linguaggio che si adopera che dipende dal rispetto e dal riconoscere le ragioni dell’altro consapevoli che la libertà altrui completa la nostra libertà. Libertà e rispetto che passano dalla comunicazione, primo presidio della pace nel riconoscimento dell’altro. L’auspicio è che ciascuno prenda coscienza del peso che possono avere le parole che pronunciamo e digitiamo perché l’orizzonte che dobbiamo tracciare è un Paese dove sia possibile creare dialogo, per comprendere e poi ricomporre le differenze territoriali e sociali della comunità delle persone che ne fanno parte". Dopodiché, la cerimonia si è spostata al Parco della Rimembranza per la deposizione della corona d’alloro al monumento ai Caduti.

Maria Vittoria Gaviano