La Casa dei polpi ora è realtà. Calate in mare le prima anfore

Testimonial d’eccezione di questa nuova iniziativa a favore della fauna dei fondali marini di Talamone il comico Giovanni Storti: "La passione di Paolo Fanciulli mi ha contagiato".

La Casa dei polpi ora è realtà. Calate in mare le prima anfore

La Casa dei polpi ora è realtà. Calate in mare le prima anfore

Nasce il progetto "La Casa dei polpi". Una Giornata importante, quella di ieri, per Talamone e il ripopolamento del mare contro la pesca a strascico: sia che avvenga con i barattoli, nel caso dei polpi, o con altri sistemi invasivi e distruttivi dell’ambiente e del novellame. Si, perché ora a rischio ci sono anche i polpi, un tempo numerosissimi sulla scogliera talamonese ed oggi praticamente quasi scomparsi. Ieri mattina è iniziata la prima messa in posa di decine di "anfore" appositamente create dagli studenti del liceo artistico di Arezzo. Orci di Terracotta ecocompatibile dove i polpi potranno trovare un rifugio sicuro e un ambiente favorevole per la riproduzione. Dall’associazione la Casa dei pesci prende avvio quindi il progetto la "Casa dei polpi". Testimonial d’eccellenza di questo progetto, che è solo agli inizi, l’attore Giovanni Storti, del trio Aldo Giovanni e Giacomo. Storti è da tempo fortemente impegnato in campagne a favore dell’ambiente e della natura e ha sposato la proposta dall’associazione la Casa dei pesci e di Paolo Fanciulli, pescatore ambientalista. "L’entusiasmo di Paolo è contagioso – afferma Storti –. Questo è un progetto che crea consapevolezza. Essere consapevoli delle nostre azioni e capire che quel che facciamo è importante, ha un impatto su quel che ci circonda. Se distruggiamo la natura, attorno a noi, distruggiamo noi stessi".

Ed effettivamente anche quest’ultimo progetto nasce da Paolo Fanciulli, detto il pescatore, da sempre un amico del mare ed un riferimento per la tutela dell’ambiente e la biodiversità di Talamone.Il progetto è supportato scientificamente dalla facoltà di Scienze biologiche dell’Università di Siena. La presenza di questi animali (Octopus vulgaris) lungo le coste della Maremma Toscana si sta diradando anche a seguito della pesca intensiva che ne viene fatta. La scelta degli orci di terracotta non è casuale. "La pesca del polpo con l’anfora è una pratica millenaria – racconta il presidente della Casa dei Pesci Giovanni Contardi – veniva fatta anche da greci e romani. Vogliamo offrire ai polpi tane artificiali, sia un rifugio che un posto adatto alla riproduzione. L’idea è quella di metterne in acqua migliaia". Di queste anfore " salva polpi" ne saranno posizionate nel tempo alcune migliaia.

Michele Casalini