Incontro con le autorità locali. Baby Gang, non siamo immuni

Sicurezza: gli alunni chiedono se il fenomeno è diffuso anche nella tranquilla Maremma. SCUOLA MEDIA "DANTE ALIGHIERI" - GROSSETO.

Incontro con le autorità locali. Baby Gang, non siamo immuni

Incontro con le autorità locali. Baby Gang, non siamo immuni

Lo scorso 28 febbraio gli alunni della classe 2D incontrano, nella sede della Polizia municipale di Grosseto, l’assessore comunale alla Sicurezza Riccardo Megale e il comandante Alessio Pasquini.

L’incontro inizia con una richiesta dagli alunni relativa alla tipologia di bande giovanili su cui recentemente sono intervenute le autorità e dalla loro esperienza risulta che questi gruppi di adolescenti sono in aumento e non appartengono ad uno specifico gruppo etnico-linguistico.

Il motivo che spinge un gruppo di giovani adolescenti a voler prevalere sul più debole è legato spesso al disagio familiare ma non sempre, perché a volte vi si trovano invischiati dei ragazzi "impensabili" cioè che non necessariamente provengono da un contesto socio-culturale degradato.

Alla domanda "quali siano i reati commessi a Grosseto con più frequenza", il comandante Pasquini ci ha rassicurati dicendo che spesso si tratta di molestie di minor gravità, aggressioni e lesioni sui coetanei. La Polizia municipale, a seguito di una segnalazione al 112 o per la denuncia di un genitore della vittima, interviene con tatto e cautela cercando di calmare gli animi; se invece il fatto è già accaduto viene fatta una ricerca mediante gli impianti di videosorveglianza, si identificano i ragazzi e vengono convocate le famiglie.

A Grosseto ci sono circa 450 telecamere per la sicurezza dei cittadini. La maggior parte dei ragazzi scoperti, riferisce il comandante, reagisce a "testa bassa", ammettendo il proprio errore, altri invece negano finché non vengono mostrate le immagini che li inchiodano.

L’assessore ci informa che per aiutare questi ragazzi, nel momento in cui davanti al giudice si mostrano pentiti e si scusano, vengono messi a disposizione dei percorsi per il loro recupero, anche se ciò può significare il divieto di transito in alcune zone sensibili. L’assessore spiega anche che il miglior aiuto che si può dare a questi ragazzi proviene dalla seconda famiglia che consiste nelle amicizie di quartiere, compagni di scuola o di squadra e gli insegnanti, perché vale molto il contesto con cui si passa la maggior parte del tempo. Alla domanda di quale sia il ruolo di noi ragazzi in tutto questo, il dottor Megale ha risposto in questo modo: "I ragazzi hanno in mano le regole del gioco, soprattutto il rispetto per gli altri e per le leggi". La visita alla Polizia municipale ha aiutato gli alunni a comprendere il grande impegno che le autorità cittadine stanno mettendo per far sentire gli abitanti di Grosseto più sicuri e protetti.