ALBERTO CELATA
Cronaca

Invalido dopo l’incidente al Mugello, i genitori vendono casa per le cure. Condannato motociclista

Provvisionale complessiva di 380mila euro per il 46enne che lavorava nelle forze dell’ordine e per i suoi genitori

Un'aula di tribunale (foto di repertorio)

Grosseto, 30 dicembre 2023 – Non ricorda nulla di quel maledetto giorno. Era il 25 settembre 2017 quando ci fu l’incidente al circuito del Mugello che gli ha stravolto la vita. Prima lavorava nelle forze dell’ordine in provincia di Siena, aveva una ragazza e tanti amici. Dopo il coma e quasi due lunghissimi anni di ricovero e di interventi, "non c’è più nessuno, sono spariti tutti", ha dichiarato il 46enne che ora vive a Grosseto, quando nell’aprile scorso ha testimoniato davanti al giudice Rosa Valotta nel processo a Firenze che lo vedeva parte offesa. Senza l’assistenza dei genitori la sua esistenza sarebbe ora un inferno, più di quanto lo sia già per le conseguenze dell’incidente.

Riesce a parlare con difficoltà, non è più autosufficiente, deve fare riabilitazione continua (fisioterapia e logopedia) per conservare le piccole conquiste fatte. Senza contare che dopo l’accaduto e il congedo dal corpo a cui apparteneva, la famiglia ha dovuto vendere una casa per garantire ciò di cui aveva necessità.

A cinque anni dal fatto il giudice ha emesso la sentenza. Imputato un 48enne piemontese per lesioni personali stradali. La sua condotta alla guida della moto Yamaha, durante un evento sportivo non competitivo nel circuito del Mugello, avrebbe provocato secondo l’accusa conseguenze gravissime all’ormai ex esponente delle forze dell’ordine. Che si è costituito parte civile, unitamente ai genitori. Il giudice ha condannato l’imputato a un anno e sei mesi disponendo per lo stesso periodo la sospensione della patente di guida. Unitamente a una provvisionale, da pagare entro 90 giorni dal deposito della sentenza avvenuto il 27 novembre scorso: 200mila euro al 46enne, 90mila euro sia alla madre che al padre.

"Alla luce di quanto scritto nella sentenza – annuncia l’avvocato Bellandi – metteremo in mora il ’Mugello’ chiedendo di aprire un sinistro. Qualora non venisse trovato un accordo stragiudiziale con l’assicurazione faremo la causa civile". Il giudice rileva infatti che "i commissari di pista (non chiamati in causa nella vicenda giudiziaria, ndr) avrebbero dovuto bloccare sul nascere la manovra pericolosa dell’imputato avendone avuto tutto il tempo, facendo ricorso alla bandiera blu o gialla. Del resto i documenti in atti attestano come detto personale, fornito dalla società Mugello Circuit, fosse di primo livello sul piano internazionale quanto a preparazione e prontezza di intervento, quindi in grado di percepire per tempo il pericolo e prevenirlo".

Si aggiunge che non è in alcun modo ravvisabile "un concorso di colpa" della parte offesa "la cui condotta è esente da censure, motivo per cui la determinazione di una quantificazione percentuale della colpa del personale addetto alla sicurezza della pista, alle dipendenze della società, va demandata in caso al giudice civile eventualmente adito". "Pacifica la dinamica dell’incidente" per il giudice, tra l’imputato e il 46enne, "ripresa da una telecamera dell’autodromo". Da cui si evince come il pilota piemontese arrivato alla curva ’Borgo San Lorenzo’ si fermava continuando poi a circolare nella parte sinistra della pista procedendo per diversi metri "sul cordolo a lenta velocità". Si ricostruisce il suo comportamento fino a quando si sarebbe voltato indietro immettendosi "repentinamente in pista, spostandosi da sinistra sul lato destro della stessa cagionando il violento impatto" con la parte offesa che "sopraggiungendo alle sue spalle ad elevata velocità nulla poteva fare per evitare l’impatto".

Tempestivi i soccorsi, le manovre rianimatorie per il 46enne erano durate 15 minuti, quindi il trasferimento in coma al Dea di Careggi. Una questione su cui si è dibattuto riguarda l’applicazione delle norme del codice della strada in questo evento di ’circolazione turistica’, contestata dalla difesa dell’imputato (certo farà appello nei termini utili) ma confermata dal giudice.

Laura Valdesi