Il sindacato ristoratori "Abbiamo perso il 30% del fatturato"

Tutela Nazionale Imprese ha realizzato un sondaggio tra gli iscritti "Esperimento dannoso"

E’ passato più di un mese dall’introduzione del Green Pass, che deve essere esibito per consumare con servizio al tavolo all’interno di bar e ristoranti. ’Tni Italia’, il sindacato che tutela le imprese del mondo della ristorazione e dell’accoglienza alberghiera al quale aderiscono anche numerosi ristoratori toscani e alcuni della Maremma, ha somministrato un questionario ai suoi associati per comprendere quale sia stato l’impatto nelle imprese della ristorazione. Un impatto che per quasi il 40% dei ristoranti è stato economico, con una perdita media di fatturato del 30% e punte fino al 60%, ma anche sociale. Quasi il 41% degli intervistati ha infatti dichiarato che si è trovato a discutere o comunque in situazioni spiacevoli con i clienti proprio a causa del green pass. Pochissimi, invece, sono stati i controlli da parte delle forze dell’ordine: l’83,9% non ha avuto nessun controllo, il 12,7% ne ha ricevuto uno, il 3,3% più di una volta.

"I pubblici esercizi – ricordano da Tni Italia - Ristoratori toscani - non sono mai stati luoghi di contagio. In bar e ristoranti si rispettano le regole, dal distanziamento all’uso di gel igienizzanti e mascherine, e i clienti sono responsabili, esibendo il green pass quando mangiano all’interno dei locali”. “Non vogliamo fare, e questo sondaggio conferma che non esiste nemmeno la necessità, di fare i controllori. Per questo ribadiamo la nostra richiesta al governo di abolire l’obbligo di controllo del green pass da parte del gestore dell’attività di somministrazione".