NICOLA CIUFFOLETTI
Cronaca

Il reggae incontra lo ska. Concerto a venti mani

Stasera sul palco dell’Enaoli ci sarà ’The Originals’, il nuovo progetto che fonde gli Africa Unite e The Bluebeaters in "un’unione artistica e umana" .

Bunna, frontman degli Africa Unite

Bunna, frontman degli Africa Unite

GROSSETO

Un concerto a venti mani, un incontro tra due storiche realtà della scena reggae e ska italiana. Questa sera sul palco sul palco di Festambiente saliranno The Originals, il nuovo progetto che fonde gli Africa Unite e The Bluebeaters: dieci musicisti, rispettivamente 44 e 31 anni di storia. Abbiamo intervistato Bunna, frontman degli Africa Unite, e Ferdinando "Count Ferdi" Masi, batterista e membro fondatore dei Bluebeaters, per farci raccontare l’anima di questo progetto.

Bunna, ’The Originals’ non è solo un concerto, ma una dichiarazione d’intenti. Cosa rappresenta per voi?

"Oggi più che mai vogliamo dire quanto sia bello e importante suonare davvero, dal vivo, con strumenti veri. Siamo in dieci sul palco e portiamo pezzi nostri, ci inseriamo gli uni negli altri con naturalezza. Non è solo una collaborazione: è un’unione artistica e umana, tra due gruppi che si sentono come una famiglia".

Com’è la salute del reggae in Italia oggi?

"Noi con il reggae abbiamo sempre cercato di veicolare contenuti e messaggi. È chiaro che oggi il mondo della musica è cambiato: dischi se ne vendono pochi, tutto è ’liquido’. Ma per noi il live resta centrale. È lì che ci ritroviamo con il nostro pubblico".

Festambiente vi ospita questa sera: che rapporto avete con questo festival?

"È sempre una bellissima situazione, con una risposta di pubblico molto positiva. Festambiente riesce a unire musica e contenuti, cosa sempre più rar Ferdinando Masi, ’The Originals’ nasce anche da un’amicizia lunga decenni".

Quanto conta questo legame umano sul palco?

"Tantissimo. Conosciamo gli Africa Unite da oltre trent’anni: abbiamo suonato insieme, vissuto gli stessi palchi, e condividiamo la stessa passione per la musica. Questo progetto è anche una celebrazione di quell’amicizia, un flusso continuo tra pezzi nostri e loro. È un best of reciproco, ma in futuro potrebbe essere anche un punto di partenza per cose nuove".

Come può questo progetto parlare alle nuove generazioni della scena ska/reggae?

"Quando si parla di reggae e di ska si parla di nicchie ma quello che mi preme dire che non sono scomparsi, piuttosto hanno vissuto alti e bassi. ’The Originals’ vuole essere un ponte tra generazioni, mostrare che questa musica è viva".

Nicola Ciuffoletti