
Nella foto in alto Marco Follini preso a braccetto da Francesco Cossiga Qui a fianco il pubblico in uno dei precedenti talk show a Marina di Grosseto
Quello di oggi alle 18 alle Terme Marine Leopoldo II a Marina di Grosseto è un incontro molto atteso, Marco Follini, già parlamentare e personaggio di spicco della politica italiana, con incarichi nella Dc, ma anche grazie ad iniziative che l’hanno visto protagonista di ’svolte’ significative – segretario dell’Udc, per esempio – dalle quali forse si aspettava di più, si ascolta sempre volentieri. Perché all’attività politica ha sempre aggiunto quella culturale che l’ha portato a pubblicare numerosi libri tra i quali ’Il tarlo della politica’, ’La volpe e il leone’, ’L’arcipelago democristiano’, ’Il labirinto di Aldo Moro’ e molti altri. Oggi è editorialista de La Stampa e presidente della società di produzione televisiva ’Cross’.
Il suo ultimo libro, dal titolo ’Beneficio d’inventario’, prende il via dalla telefonata di Francesco Cossiga, la notte di Natale di un anno imprecisato, e gli ha dato l’opportunità di parlare di suo padre e raccontare episodi che altrimenti, senza questa opera, sarebbero rimasti nel dimenticatoio.
E’una sera di Natale, babbo Vittorio è scomparso da poco, e Marco Follini riceve una telefonata da un personaggio al quale non si poteva non rispondere. Era infatti il presidente Cossiga. Ma il contenuto della telefonata era assolutamente impensabile.
Cossiga pronunciò queste parole: "Ti voglio dire qualcosa che forse non ti piacerà, o forse invece magari sì. Tuo papà era uno dei capi di Gladio. Non ne troverai tracce, per quanto ne cerchi, ma sappi che le cose stanno così. Buon Natale". Attaccò subito, quel clic, aggiunge Follini, "quella sera di vigilia, mi sembrò più rumoroso e quasi definitivo". Vittorio era morto da qualche mese e non si capisce perchè Cossiga abbia voluto ’confessare’ questo segreto al figlio. Ma il paradosso, era un po’ la cifra del presidente della Repubblica che fra l’altro era stato uno di principali componenti dell’organizzazione paramilitare attiva dal 1956 al 1990, chiamata – appunto – ’Gladio’. E che tra i suoi fondatori vedeva la Cia, il Sifar, i Servizi segreti ma anche, quasi 650 agenti detti ’gladiatori’, fra i quali Cossiga, Paolo Emilio Taviani, il generale Giovanni De Lorenzo. Secondo Cossiga i padri di Gladio furono anche Aldo Moro e Gaetano Martino. Che Gladio fosse esistita veramente fu proprio Giulio Andreotti, il 24 ottobre 1990, quando era presidente del Consiglio a riconoscerlo.
Con Follini si parlerà anche di molto altro. perché scrivendo il libro ha raccontato episodi della sua vita, di suo padre, morto nel 2003, della sua ’passione’ per l’America, del suo lavoro, della sua onestà, della sua amicizia con Moro che sicuramente susciteranno grande interesse. Il manager delle Terme Marine Amedeo Vasellini, invita tutti a partecipare all’incontro ricordando che "ingresso e parcheggio sono gratuiti e che tutti sono benvenuti".